Merz: il ruolo di Israele nel conflitto globale e Trump attacca Macron al G7

Nel contesto attuale di tensioni geopolitiche, le recenti dichiarazioni del cancelliere tedesco Friedrich Merz riguardo all’azione militare di Israele contro l’Iran hanno attirato l’attenzione internazionale. Durante un’intervista trasmessa dalla ZDF al vertice del G7 in Canada, Merz ha elogiato l’operato di Israele, affermando che il Paese sta svolgendo un servizio fondamentale per gli alleati occidentali. «Questo è il lavoro sporco che Israele sta facendo per tutti noi», ha dichiarato, evidenziando l’importanza della sicurezza nella regione e il ruolo del regime di Teheran nell’alimentare il terrorismo globale attraverso gruppi come Hezbollah e Hamas.

La risposta di Israele all’attacco di Hamas

Merz ha sottolineato che l’attacco di Hamas contro Israele, avvenuto il 7 ottobre 2023, non sarebbe stato possibile senza il supporto dell’Iran. Secondo il cancelliere tedesco, la leadership iraniana ha portato «morte e distruzione» in varie parti del mondo, e la risposta di Israele è vista come necessaria e coraggiosa. Ha dichiarato di avere «il massimo rispetto» per le azioni intraprese dall’esercito israeliano, affermando che:

1. Senza tali interventi, il regime di Teheran potrebbe continuare a perpetrare atti di terrore per anni.
2. La sicurezza di Israele è cruciale per la stabilità della regione.
3. La comunità internazionale deve rimanere unita contro l’iranianismo.

Il potenziale nucleare dell’Iran

Merz ha messo in guardia sul potenziale nucleare dell’Iran, affermando che se Teheran non modifica il suo comportamento, la «distruzione completa del programma nucleare iraniano è all’ordine del giorno». Ha riconosciuto che Israele da solo non può raggiungere questo obiettivo e ha esortato le potenze occidentali a mantenere una posizione unita nella lotta contro le minacce provenienti dall’Iran. Inoltre, ha assicurato che l’Europa sarebbe pronta a riprendere i colloqui sul nucleare iraniano in caso di una nuova opportunità diplomatica.

Tensioni al vertice del G7

Nel frattempo, il G7 ha visto un’altra scena di tumulto, con il presidente statunitense Donald Trump che ha lasciato il vertice in anticipo, suscitando preoccupazioni tra gli alleati. Prima di partire, Trump ha lanciato un appello affinché tutti gli americani evacuassero immediatamente Teheran, evidenziando la crescente tensione in Medio Oriente. Dopo la sua partenza, il summit ha continuato senza di lui, ma i partecipanti hanno cercato di elaborare una dichiarazione comune sui recenti sviluppi tra Israele e Iran, sottolineando che:

• «L’Iran non potrà mai avere l’arma nucleare».
• «Israele ha il diritto di difendersi».

La partenza di Trump ha creato frizioni, specialmente con il presidente francese Emmanuel Macron, che ha commentato il rientro anticipato di Trump. In un clima di crescente tensione, Trump ha anche criticato la decisione di espellere Vladimir Putin dal G8, considerandola un «grosso errore», riaccendendo il dibattito sul ruolo della Russia nel conflitto mediorientale.

Nonostante le tensioni, i leader del G7 hanno cercato di mantenere una certa coesione, rivedendo il documento finale per riflettere l’impegno verso la pace e la stabilità in Medio Oriente. La presidenza canadese del G7, guidata da Mark Carney, ha cercato di orchestrare una risposta unificata, evidenziando l’importanza di coordinarsi con partner che condividono valori simili per garantire la stabilità del mercato energetico internazionale.

Infine, la situazione si complica ulteriormente con la decisione di Trump di non partecipare alla seconda giornata del G7, per dedicarsi a questioni ritenute «molto importanti». Questo ha portato a un incontro saltato con il presidente ucraino Volodimir Zelensky, sottolineando ulteriormente l’imprevedibilità della politica estera americana e le sue ripercussioni sugli alleati.