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Matilde Poggi: il tocco femminile che trasforma il chiaretto Ròdon

L’universo del vino è intriso di storie, tradizioni e passioni, e Matilde Poggi rappresenta perfettamente questa connessione profonda con la terra e il suo patrimonio culturale. Cresciuta sulle sponde del Lago di Garda, Matilde ha trasformato la sua passione per la viticoltura in un progetto che celebra non solo il vino, ma anche la sua storia familiare. Il suo vino, Ròdon, non è solo un prodotto, ma un simbolo di continuità e rispetto per le tradizioni, arricchito da un tocco femminile che rende ogni sorso un’esperienza unica.

La nascita di una passione

La carriera di Matilde nel mondo del vino inizia nel 1984, quando decide di dare nuova vita alle uve del padre attraverso la creazione della cantina Le Fraghe. Il primo vino prodotto fu un Bardolino, ma ben presto l’attenzione si spostò sul Chiaretto, un rosato che incarna l’essenza del territorio. Matilde afferma: “Ho sempre cercato di immaginare cosa volessi ottenere da un vino e solo dopo ho iniziato a produrlo”. Questa ricerca di identità ha guidato il suo lavoro, portandola a esplorare diverse tecniche di vinificazione.

La tradizione del Chiaretto

Le origini storiche del Chiaretto di Bardolino risalgono all’epoca romana, quando si parlava di “vinum clarum”. Questo stile di vino chiaro e leggero è frutto di una scelta precisa: vinificare uve selezionate, raccolte con attenzione. Il microclima della sponda morenica del Garda, con le sue escursioni termiche e la ventilazione costante, favorisce la produzione di vini eleganti e freschi. Le uve, principalmente Corvina e Rondinella, vengono vinificate separatamente e assemblate in inverno, seguendo un processo di macerazione a freddo e fermentazioni spontanee.

Ròdon: un vino con una storia

Ròdon è il vino che meglio rappresenta il lavoro di Matilde Poggi. Si tratta di un progetto che riflette una filosofia di lavoro coerente e paziente, un manifesto di ciò che significa essere vignaiola in un contesto dove il tempo e il rispetto per l’ambiente sono valori fondamentali. L’annata attuale ha dato vita a un Ròdon maturo e profondo, con un colore rosa tenue e un profilo aromatico fine. Le note di melograno, agrumi canditi e petali secchi si intrecciano, offrendo un palato ampio e delicato, con una sapidità tipica del territorio.

  1. Profumi di piccoli frutti rossi
  2. Agrumi succosi
  3. Fiori di campo

Questa complessità rende Ròdon interessante sia da bere subito, sia da affinare nel tempo. Nonostante le sfide di ogni annata, come le disomogeneità tra i grappoli, Ròdon riesce a raccontare in modo autentico l’identità del territorio, con un colore brillante e un naso fragrante di ribes, pompelmo rosa e ciliegia fresca.

Il lavoro di Matilde Poggi va oltre la semplice tecnica vinicola; è un atto d’amore per la terra e le sue tradizioni. Ogni bottiglia di Ròdon rappresenta un tassello di un mosaico che narra storie ed emozioni, un legame indissolubile con la storia familiare e il territorio. La dedizione di Matilde e la sua capacità di innovare mantenendo viva la tradizione la rendono una figura di spicco nel panorama vitivinicolo italiano, un esempio di come il tocco femminile possa arricchire e dare nuova vita a una tradizione così radicata.

Redazione Vinamundi

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