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L’Umbria: un viaggio tra vino, identità e radici del territorio

Il Padiglione Umbria ha fatto il suo debutto a Vinitaly 2025, presentandosi come un vero e proprio palcoscenico del vino umbro, capace di attrarre l’attenzione di buyer, stampa specializzata e visitatori. Con un’area che si estende per 1000 metri quadrati e ospita 56 cantine, questo padiglione è diventato un punto di riferimento per la promozione delle eccellenze vitivinicole della regione. Il tema scelto per questa edizione, “Radici”, rappresenta una profonda connessione tra il vino, l’identità culturale umbra e il territorio.

Il vino umbro è molto più di un semplice prodotto agricolo; è un patrimonio culturale che racconta storie di tradizione e innovazione. Durante i 30 eventi organizzati nel padiglione, tra degustazioni, talk e incontri tecnici, è emersa una narrazione coesa che ha evidenziato l’importanza del vino come volano turistico e come elemento identitario per la regione. La sinergia tra istituzioni, produttori e comunità ha reso possibile questo racconto autentico, tangibile attraverso l’entusiasmo e l’interesse manifestato dai partecipanti.

L’importanza di un brand Umbria forte

Simona Meloni, Assessore alle politiche agricole e agroalimentari, al turismo e al PNRR della Regione Umbria, ha sottolineato l’importanza di costruire un brand Umbria forte, capace di unire qualità e narrazione. Secondo Meloni, l’obiettivo è quello di creare un sistema integrato che valorizzi l’enoturismo, l’agricoltura e la cultura, mettendo in luce l’anima autentica della regione, fatta di borghi pittoreschi, paesaggi mozzafiato e una tradizione artigianale che si tramanda da generazioni.

Massimo Sepiacci, presidente di UmbriaTop, ha condiviso questa visione, evidenziando l’atmosfera professionale e orientata al business di Vinitaly 2025. Ha notato come l’interesse da parte di buyer internazionali e della stampa sia in costante aumento, grazie all’autenticità e alla qualità dei vini umbri, sempre più apprezzati nel panorama enologico globale.

Umbria Wine Academy e innovazione

Uno degli aspetti più interessanti del Padiglione Umbria è stata l’area eventi dedicata all’“Umbria Wine Academy”, dove sono stati organizzati numerosi incontri e degustazioni. Questo spazio ha permesso di valorizzare non solo i produttori e i loro vini, ma anche le storie e i territori che si celano dietro ogni bottiglia. La collaborazione con istituzioni come la Camera di Commercio dell’Umbria, Promocamera Umbria e Assogal Umbria ha reso possibile una programmazione ricca e variegata, capace di coinvolgere tutti gli attori della filiera vitivinicola regionale.

In un contesto sempre più orientato verso il turismo esperienziale, un evento di rilievo è stata la presentazione del primo living lab promosso da AssoGal Umbria, in collaborazione con la Rete Rurale Nazionale. Questo incontro ha messo in luce come l’animazione partecipata e l’identità territoriale possano generare idee innovative per la valorizzazione dei territori rurali italiani, creando un dialogo fruttuoso tra esperienze e best practices provenienti da tutta Italia.

Radici: l’eco delle origini

Un altro momento clou del padiglione è stata la presentazione del volume “Radici: l’eco delle origini”, un’opera che rappresenta un viaggio affascinante nella storia della vitivinicoltura umbra. Curato da studiosi e istituzioni come l’Università degli Studi di Perugia e il Museo del Vino di Torgiano, il libro raccoglie dati agronomici, testimonianze storiche e approfondimenti sull’archeologia del vino. Come spiega Gioia Bacoccoli, coordinatrice di UmbriaTop, questa pubblicazione non è solo un’opera scientifica, ma una vera e propria dichiarazione di appartenenza e memoria collettiva.

La storia del vino in Umbria è davvero antica e affonda le radici in un passato millenario, come testimoniano le celebri Tavole Eugubine, che attestano l’utilizzo rituale del vino già in epoca preromana. Plinio il Vecchio, nella sua “Naturalis Historia”, descrive gli Umbri come il popolo più antico d’Italia, sottolineando l’importanza del vino nella cultura e nelle tradizioni di questa terra.

Il Vinitaly 2025 ha così dimostrato che l’Umbria è pronta a raccogliere la sfida della contemporaneità, raccontando sé stessa attraverso il vino, i suoi luoghi e la sua gente. Non solo un’occasione per celebrare le tradizioni, ma anche per costruire un futuro che valorizzi le radici profonde e la ricchezza culturale di questa regione. Con il calice di vino come veicolo di cultura e di esperienza, l’Umbria si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, in cui il passato e il presente si intrecciano per dar vita a un futuro luminoso e sostenibile.

Redazione Vinamundi

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