La gestione delle risorse idriche in Italia è un tema di grande rilevanza, evidenziato da Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro. Attualmente, il nostro Paese si trova a fronteggiare una delle gestioni idriche più inadeguate in Europa, un problema che non può essere sottovalutato. La dispersione idrica è uno dei fattori critici, con tassi allarmanti che influiscono negativamente sul settore agricolo, un pilastro dell’economia italiana.
L’inefficienza nella distribuzione delle risorse idriche non solo compromette la produzione alimentare, ma mina anche la competitività delle aziende agricole italiane a livello internazionale. La crisi è aggravata da fenomeni come la siccità e la desertificazione, che richiedono un intervento immediato e mirato.
Confeuro accoglie con favore la nuova road map della Commissione Europea, che prevede un’iniezione di fondi per rafforzare la resilienza idrica. La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha stanziato 15 miliardi di euro tra il 2025 e il 2027 per finanziare progetti di rinnovamento e innovazione nella gestione delle risorse idriche. È fondamentale che l’Italia sappia intercettare queste risorse per avviare riforme strutturali, in particolare nel settore agricolo.
La situazione attuale richiede interventi urgenti, tra cui:
La digitalizzazione dell’agricoltura, attraverso l’uso di sensori e dati, consentirà agli agricoltori di prendere decisioni più informate, migliorando così la produttività e riducendo i costi operativi.
Il cambiamento climatico rappresenta una sfida ulteriore per la gestione idrica in Italia. Eventi meteorologici estremi, come alluvioni e siccità prolungate, richiedono una pianificazione e una gestione delle risorse idriche proattive. È fondamentale che le politiche pubbliche siano integrate in una strategia complessiva per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Affrontare le criticità legate alla gestione idrica richiede un impegno collettivo da parte di istituzioni, agricoltori e cittadini. Solo attraverso un approccio collaborativo e innovativo sarà possibile garantire un futuro sostenibile per il settore agricolo e per l’intero Paese. Con le giuste strategie e investimenti, l’Italia può trasformare questa sfida in un’opportunità di crescita e sviluppo.
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