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Le giacenze di vino italiano raggiungono un record: 43,6 milioni di ettolitri in cantina a metà 2025

Il panorama vitivinicolo italiano si trova attualmente in una fase di grande incertezza, con giacenze di vino che rimangono elevate. Al 30 giugno 2025, le cantine italiane contano 43,6 milioni di ettolitri di vino, secondo il report di luglio di “Cantina Italia”, redatto dall’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari). Questi dati, estratti dai registri telematici del vino pubblicati dal Ministero dell’Agricoltura, evidenziano una diminuzione del 6,4% rispetto al 31 maggio 2025, ma un incremento dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La situazione attuale non è affatto ottimale per il settore, poiché le giacenze elevate segnalano una difficoltà di assorbimento da parte del mercato. Mentre ci si avvicina alle vendemmie del 2025, le aziende vitivinicole italiane sono sotto pressione e stanno considerando misure drastiche come l’abbassamento delle rese e la distillazione, nel tentativo di limitare una produzione che, al momento, non trova un sufficiente sbocco commerciale.

Dettagli sulle giacenze

Analizzando più a fondo i dati, notiamo che delle giacenze totali, il 55,7% è rappresentato da vini a Denominazione di Origine Protetta (DOP), mentre il 25,7% è costituito da vini a Indicazione Geografica Protetta (IGP). I vini varietali, che comprendono quelli prodotti da vitigni specifici, rappresentano solo l’1,4% del totale, mentre il restante 17,1% è composto da vini generici.

Le giacenze sono particolarmente concentrate nei vini a denominazione, che in Italia sono ben 526. Le prime 20 denominazioni da sole contribuiscono al 57,1% del totale, riflettendo una forte specializzazione e diversità nel panorama vitivinicolo nazionale. Il Nord Italia detiene il 58,1% delle giacenze, con il Veneto che emerge come la regione preminente, conservando il 25,6% del vino nazionale. Le province di Treviso e Verona giocano un ruolo cruciale, con giacenze che rappresentano rispettivamente il 10,6% e il 9,2% del totale.

I vini più presenti in cantina

Tra i vini più presenti nelle cantine italiane, spicca il Prosecco, con ben 3,7 milioni di ettolitri, pari al 10,6% delle giacenze totali. Seguono:

  1. Igt Toscana con 1,6 milioni di ettolitri (4,6%)
  2. Igt Puglia con 1,5 milioni di ettolitri (4,4%)
  3. Chianti Docg con 1,2 milioni di ettolitri (3,5%)

È evidente che le denominazioni più celebri continuano a dominare il mercato, ma le elevate giacenze indicano una necessità di ristrutturazione del settore.

Implicazioni per il futuro

Le scorte elevate di vino rappresentano una sfida significativa per l’industria vinicola italiana mentre si avvicinano le prime vendemmie. L’incertezza economica e le potenziali problematiche legate ai dazi statunitensi sui vini italiani potrebbero ostacolare ulteriormente la capacità del mercato di assorbire le giacenze esistenti. I dazi, introdotti nel 2019 in risposta a controversie commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, hanno avuto un impatto devastante sulle esportazioni di vino italiano, un settore che vale miliardi di euro.

In questo contesto, le aziende vinicole italiane si trovano a dover allineare le loro strategie produttive con le dinamiche di mercato. La distillazione, in particolare, è vista come un’opzione per ridurre le giacenze, ma presenta anche sfide legali e di mercato. È fondamentale che i produttori trovino un equilibrio tra la qualità del prodotto e la necessità di ridurre le giacenze.

La situazione attuale delle giacenze di vino in Italia mette in luce le sfide che il settore deve affrontare, ma offre anche spunti per una riflessione profonda su come affrontare il futuro del vino italiano. Con l’attenzione giusta, è possibile trasformare questa crisi in un’opportunità per rinnovarsi e crescere.

Redazione Vinamundi

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