Nel contesto attuale, le aziende vinicole italiane si trovano ad affrontare una sfida cruciale: non basta più resistere, è necessario adattarsi e innovare. Con i consumi di vino in stagnazione e le abitudini dei consumatori in rapida evoluzione, la crescente pressione competitiva e un panorama geopolitico incerto richiedono un cambio di rotta strategico. Secondo Pierluigi Catello, manager di Michael Page specializzato nella selezione di profili per il settore vitivinicolo, le aziende stanno investendo sempre di più nelle risorse umane, concentrandosi su quattro ruoli chiave per il primo semestre del 2025.
Il report di Mediobanca evidenzia che oltre la metà delle aziende vinicole considera prioritario l’investimento in nuove competenze e figure manageriali. Ma quali sono questi profili professionali? Catello identifica l’export manager, il trade marketing manager, l’enologo con compiti di direzione tecnica e il responsabile acquisti come i quattro ruoli più richiesti.
L’export manager sta diventando una figura centrale nel settore vinicolo. Non si limita più a vendere all’estero, ma si occupa anche dell’analisi dei mercati internazionali. Questo professionista deve avere una comprensione profonda delle dinamiche commerciali, delle normative e delle barriere all’importazione. Come afferma Catello, “trend di consumo, dinamiche doganali, normative e barriere all’importazione non devono essere una sorpresa, ma elementi quotidiani da gestire con sicurezza”.
Negli ultimi anni, ha preso piede anche la figura del resident export manager, che vive nei mercati chiave per l’azienda. Questa strategia consente di mantenere un contatto diretto con distributori e clienti, partecipando attivamente a fiere e eventi locali. Le competenze fondamentali includono:
Con i margini di profitto sempre più compressi, le aziende vinicole stanno riscoprendo l’importanza del trade marketing manager. Questa figura traduce le strategie di marca in azioni concrete sul campo, fungendo da ponte tra la sede centrale e i vari canali di vendita.
In un mercato in continua evoluzione, il trade marketing manager è cruciale per il lancio di nuovi prodotti, come i vini a basso o zero contenuto alcolico e le soluzioni di packaging sostenibile. Le sue responsabilità includono:
La figura dell’enologo sta evolvendo oltre i tradizionali compiti di vinificazione. Oggi, è visto come un garante dell’identità qualitativa dell’azienda, con responsabilità che includono la direzione tecnica. Deve coordinare tutte le attività dalla vigna alla bottiglia, supervisionando produzione e processi di vinificazione. Le competenze richieste includono:
Infine, il responsabile acquisti rappresenta un ruolo cruciale per le aziende vinicole. Deve avere una profonda conoscenza delle dinamiche di mercato e delle tempistiche delle vendemmie, monitorando prezzi e standard qualitativi. Un approccio strategico è fondamentale per garantire la coerenza del prodotto e contenere i costi in un’ottica di sostenibilità.
Le sue responsabilità comprendono anche la gestione dell’approvvigionamento di materiali tecnici legati all’imbottigliamento, collaborando con le aree produttive e logistiche per garantire efficienza.
In un settore vitivinicolo che si prospetta complesso, le aziende devono affrontare sfide significative. Tuttavia, è proprio in questi momenti che l’investimento nelle risorse umane può fare la differenza. I quattro profili professionali identificati da Catello non solo hanno responsabilità diverse, ma condividono un obiettivo comune: fornire alle aziende gli strumenti necessari per navigare con successo attraverso l’incertezza.
Con l’attenzione rivolta a competenze nuove e strategie innovative, il settore vinicolo italiano si prepara ad affrontare il 2025 con una nuova visione, puntando sull’uomo come fulcro del proprio sviluppo e della propria competitività.
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