Categories: Il vino

L’avventura di Emilio Bulfon: alla scoperta dei vitigni reliquia

Emilio Bulfon, scomparso nel 2024, è stato un pioniere nel mondo della viticoltura autoctona del Friuli. La sua passione per i vitigni autoctoni, che definiva “reliquia”, ha avuto un impatto significativo sulla valorizzazione di queste varietà storiche, spesso dimenticate, contribuendo a un rinascimento della viticoltura in questa regione. Insieme alla moglie Noemi e ai figli Alberta e Lorenzo, Bulfon ha dedicato la sua vita a riscoprire e promuovere le uve locali, guadagnandosi l’appellativo di “padre” dei vitigni autoctoni friulani.

La cantina Emilio Bulfon e il suo territorio

L’azienda vitivinicola Emilio Bulfon si trova nella pedemontana pordenonese, un’area caratterizzata da un paesaggio mozzafiato, con boschi, dolci colline e le tranquille rive del fiume Tagliamento. Qui, tra i comuni di Castelnovo del Friuli e Pinzano al Tagliamento, l’azienda lavora su una superficie di 11 ettari, coltivando esclusivamente varietà autoctone recuperate. Questo impegno non è stato un semplice atto di conservazione, ma un vero e proprio progetto di riscoperta, supportato da collaborazioni con enti e istituzioni scientifiche. Nel 1992, grazie agli sforzi della famiglia Bulfon, queste varietà sono state documentate e inserite nel catalogo nazionale delle viti, ottenendo il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta).

Filosofia e esperienza enoturistica

La filosofia aziendale della famiglia Bulfon si basa su un perfetto equilibrio tra innovazione tecnologica e valorizzazione del territorio. La cantina, moderna e funzionale, è il cuore pulsante dell’attività, mentre il punto vendita e l’ampia sala degustazione accolgono visitatori curiosi di scoprire i vini locali. Inoltre, l’azienda offre un’opzione di soggiorno agrituristico, consentendo agli ospiti di immergersi completamente nell’atmosfera rurale e nella cultura enogastronomica friulana. Dal 2006, Emilio Bulfon è stata riconosciuta come fattoria didattica, un’iniziativa che promuove non solo i vini, ma anche il ricco patrimonio storico e artistico del territorio, rendendo l’esperienza enoturistica ancora più completa.

L’eredità di Emilio Bulfon e i vini autoctoni

La cantina Bulfon è attivamente coinvolta nel Movimento Turismo del Vino e fa parte del Consorzio Tutela Vini Doc Friuli Grave, nonché di associazioni locali come EnoPordenone e l’Associazione Donne del Vino (Delegazione Friuli Venezia Giulia). Questi legami non solo rafforzano la presenza dell’azienda nel panorama vitivinicolo, ma evidenziano anche l’importanza della cooperazione tra produttori per la promozione dei vini autoctoni.

Durante un’intervista per il podcast di VinoNews24, Lorenzo Bulfon, il figlio di Emilio, ha condiviso la storia della famiglia e il percorso che ha portato alla salvaguardia e valorizzazione dei vitigni autoctoni. Lorenzo ha scelto di concentrarsi su vini monovitigno, una scelta che riflette la bellezza e la complessità delle varietà autoctone riscoperta dalla famiglia. “In vigna, il lavoro è certosino”, afferma Lorenzo, “e in cantina non ci sono molte manipolazioni da fare”. Questa filosofia, che privilegia l’espressione autentica del frutto, porta a risultati sorprendenti: vini intriganti, golosi e, in un certo senso, gioiosi.

Caratteristiche dei vini Bulfon

I vini prodotti dalla cantina Bulfon hanno caratteristiche distintive. Ecco alcuni esempi:

  1. Bianco vinificato in acciaio: presenta profumi freschi di frutta a polpa bianca, con note erbacee che rivelano una freschezza avvolgente al palato. L’acidità spiccata e la tensione delicata rendono ogni sorso un’esperienza gustativa che conquista.

  2. Altro vino bianco: si distingue per i suoi sentori di fiori gialli e frutta come la pesca tabacchiera, accompagnati da una mineralità che esalta il sorso.

  3. Rosso emblematico: caratterizzato da profumi di piccoli frutti rossi e spezie dolci, con un sorso fresco e giocoso. La vinificazione in acciaio esalta le note fruttate e vinose, creando un vino vibrante e complesso.

  4. Rosso di struttura: dal profumo avvolgente di frutti rossi maturi e note pepate, elegante e tannico, si sposa perfettamente con piatti succulenti di carne, offrendo un equilibrio tra corpo e freschezza.

In questo contesto, l’eredità di Emilio Bulfon non è solo una storia di vitigni e vini, ma rappresenta un legame profondo con la terra, la cultura e la comunità. La sua visione ha aperto la strada a una rinnovata attenzione per il patrimonio vitivinicolo del Friuli, un invito a esplorare le tradizioni locali e a scoprire la ricchezza di sapori e storie che il territorio ha da offrire. La famiglia Bulfon continua a portare avanti questa missione, affermandosi come custodi di un patrimonio vitivinicolo unico e prezioso.

Redazione Vinamundi

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