Parlare di territori vinicoli italiani significa immergersi in un universo di diversità e varietà, dove ogni vigneto rappresenta un tassello di un vasto mosaico. L’Italia è, infatti, un paese ricco di tradizioni vitivinicole, ma non tutte le Denominazioni di Origine Controllata (DOC) godono della stessa visibilità. Alcuni territori, pur essendo storicamente significativi, tendono a rimanere nell’ombra, a favore di appellativi più noti e celebrati. Questo fenomeno ha incentivato alcuni consorzi a lavorare insieme per promuovere un’alternativa enologica, capace di mostrare l’eccezionale varietà e qualità dei vini toscani meno conosciuti.
Un esempio emblematico di questo spirito di collaborazione è l’associazione L’Altra Toscana. Fondata con l’intento di valorizzare e comunicare le diverse sfaccettature della viticoltura toscana, l’associazione ha organizzato, anche quest’anno, la sua tradizionale Anteprima, un evento che si è tenuto a Firenze e ha visto la partecipazione di otto Consorzi, ognuno con le proprie Denominazioni. Questo incontro ha dato voce a produzioni che spesso vengono considerate minori, ma che contribuiscono in modo significativo all’identità vinicola della regione. Tra le Denominazioni rappresentate ci sono:
Francesco Mazzei, presidente dell’associazione e del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, ha sottolineato l’importanza di questo progetto: “Con L’Altra Toscana abbiamo intrapreso un percorso di valorizzazione e comunicazione delle innumerevoli diversità che ci caratterizzano. Il nostro obiettivo è rafforzare l’identità del marchio “Toscana”, attraverso una collaborazione che coinvolga consorzi, produttori e istituzioni”. Questo approccio mira a offrire un prodotto riconoscibile e di alta qualità, in grado di competere efficacemente nel mercato globale.
Il piano d’azione dell’associazione è ambizioso e si articola in vari passaggi chiave. Un primo obiettivo è l’aggiornamento dei disciplinari, che prevede l’introduzione di nuove categorie produttive, come gli spumanti, e l’eliminazione di definizioni obsolete. Un altro aspetto importante è la crescita della massa critica produttiva, con il Consorzio Maremma Toscana che punta a raggiungere, nel medio periodo, una produzione di 10 milioni di bottiglie. Questo non solo garantirà maggiore visibilità, ma anche competitività sul mercato.
L’associazione punta anche su investimenti in qualità, sostenibilità e promozione del territorio, non solo come area geografica, ma come insieme di elementi storici, culturali e paesaggistici. Un elemento cruciale sarà l’adozione di strategie di marketing innovative, destinate a raggiungere anche i consumatori più giovani, sempre più distaccati da tradizionali stereotipi legati al vino.
Quest’anno, le degustazioni durante l’Anteprima sono state organizzate attorno a cinque percorsi tematici:
Questi percorsi hanno permesso di esplorare la varietà e l’eccellenza dei vini toscani, evidenziando la capacità delle Denominazioni di elevare la qualità e l’ecletticità del vino toscano.
Tra i vini assaggiati, emergono etichette che riflettono la varietà enologica della Maremma. Dai freschi Vermentini, caratterizzati da note fruttate e una piacevole acidità, ai Ciliegiolo, che offrono freschezza e complessità, fino ai Sangiovese di Montecucco, con la loro intensa espressione fruttata. I vini da Suvereto, come il Cabernet Sauvignon, mostrano una personalità distintiva con sentori balsamici e speziati, dimostrando l’adattamento delle varietà internazionali ai terroir locali.
L’Anteprima ha messo in mostra vini come il Perlapo Maremma Toscana Ansonica Spumante 2021 di Santa Lucia, che presenta un perlage fine e una freschezza minerale, e il Campomaccione Maremma Toscana Vermentino 2024 di Rocca delle Macie, che combina note di frutti tropicali con un’acidità ben bilanciata. Anche il Ciliegiolo, come il Capoccia Maremma Toscana Ciliegiolo 2024, evidenzia la freschezza e l’equilibrio di questa varietà, mentre il Montecucco Sangiovese 2020 di Montenero Winery esprime una complessità affascinante con sfumature vegetali e fruttate.
In un mondo vinicolo in continua evoluzione, l’associazione L’Altra Toscana si sta impegnando a rompere gli schemi tradizionali, puntando su una comunicazione più inclusiva e su un’offerta vinicola che abbraccia la diversità. La Toscana, con la sua ricchezza di terroir e varietà, ha molto da raccontare e l’iniziativa di L’Altra Toscana potrebbe rappresentare un punto di svolta per il futuro vinicolo della regione. La strada è tracciata e il potenziale è evidente.
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