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La Regione al salvataggio della cantina: una speranza per le Terre d’Oltrepò

La crisi che ha colpito la cantina sociale Terre d’Oltrepò, una delle realtà più emblematiche del panorama vinicolo pavese, ha suscitato un acceso dibattito negli ultimi mesi. Caratterizzata da gravi difficoltà economiche e gestionali, la situazione ha spinto la Regione Lombardia a intervenire con proposte mirate per garantire il futuro di questa storica azienda vinicola.

Le strategie della Regione per il rilancio

Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, ha delineato le strategie adottate dalla Regione. Tra queste, emerge la decisione di presentare una lista di 13 candidati per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della cantina, in vista dell’assemblea prevista per l’11 luglio 2025. Il nuovo CdA avrà il compito di gestire la cantina, rispondendo alle esigenze di viticoltori e dipendenti.

Beduschi ha sottolineato che la lista non sarà influenzata da dinamiche politiche o sindacali, ma rappresenterà un insieme di competenze e professionalità del territorio. L’obiettivo è garantire continuità operativa e discontinuità manageriale, dando voce alle reali necessità della comunità vitivinicola.

Fondi e investimenti per il futuro

Un aspetto significativo del piano di rilancio è la partecipazione di un fondo mutualistico di Confcooperative, Fondosviluppo Spa, che avrà un rappresentante nel nuovo CdA. Questo segnale di impegno è volto a garantire una gestione sostenibile e responsabile della cantina, con l’intento di ristrutturare e rilanciare l’attività vitivinicola dell’Oltrepò Pavese, un’area con una tradizione vinicola secolare.

In aggiunta, la Regione Lombardia sta individuando un fondo di investimento per supportare il rilancio di Terre d’Oltrepò. Questo fondo, già in contatto con la governance della cantina, mira a sviluppare un progetto a lungo termine che garantisca sviluppo, trasparenza e dignità ai produttori locali. Come affermato da Beduschi, “La prossima vendemmia si prospetta difficile, ma è fondamentale ribadire che al dovere di conferimento delle uve deve corrispondere il dovere di pagarle ai viticoltori, senza compromessi”.

Incontro pubblico e coinvolgimento della comunità

Per informare e coinvolgere i soci conferenti e la comunità locale, è stato organizzato un incontro pubblico il 7 luglio a Casteggio, presso Palazzo Certosa-Cantù. Durante l’evento, l’assessore Beduschi presenterà il progetto di rilancio e risponderà alle domande dei partecipanti. La presenza dei candidati al nuovo CdA e dei rappresentanti del fondo di investimento sottolinea l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo tra le varie parti interessate.

La crisi della cantina Terre d’Oltrepò non è solo una questione economica, ma rappresenta una sfida culturale e sociale per un territorio che ha sempre fatto del vino il suo vessillo. L’Oltrepò Pavese è conosciuto per i suoi vigneti e la produzione di vini di qualità, come il celebre Pinot Nero e il Bonarda. Tuttavia, le difficoltà economiche e la mancanza di supporto gestionale hanno messo a repentaglio il futuro della cantina e dei viticoltori che da essa dipendono.

L’intervento della Regione Lombardia rappresenta un’opportunità decisiva per rilanciare un settore con grande potenziale. Come ha dichiarato Beduschi, “Chiediamo sostegno a un progetto che parla di futuro, in un territorio che ha grandi potenzialità ma spesso si è frenato da solo. È ora di voltare pagina, superare invidie e divisioni e lavorare insieme per rilanciare l’Oltrepò Pavese, uno dei distretti vitivinicoli più importanti d’Italia”.

La speranza è che, con il supporto delle istituzioni e il coinvolgimento attivo della comunità, Terre d’Oltrepò possa risollevarsi e tornare a essere un punto di riferimento nel panorama vinicolo nazionale. Gli sforzi della Regione non si limitano a una mera assistenza finanziaria, ma mirano a costruire una visione condivisa per il futuro dell’intero distretto, promuovendo pratiche sostenibili e innovative. In questo contesto, l’unità e la cooperazione tra produttori, istituzioni e investitori saranno fondamentali per garantire un futuro prospero per l’Oltrepò Pavese.

Redazione Vinamundi

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