La piccola località di Nervesa della Battaglia ha recentemente ospitato un evento di grande rilevanza per la valorizzazione della Recantina, un vitigno autoctono dei Colli Asolani e del Montello. Il 11 luglio, grazie alla collaborazione tra l’Accademia della Vite e del Vino, il Consorzio Tutela Vini Asolo Montello, Giusti Wine e il progetto G.R.A.S.P.O., si è svolta una giornata dedicata a questo vitigno, che ha visto la partecipazione di 24 produttori. L’evento ha rappresentato un’importante occasione per approfondire e celebrare una varietà vitivinicola che, sebbene a lungo dimenticata, sta ora guadagnando attenzione da parte di ricercatori e produttori.
La Recantina è un vitigno a bacca rossa con una valenza storica e culturale profonda, radicata nelle tradizioni vitivinicole del Veneto. Michele Noal, presidente del Consorzio Asolo Montello, ha descritto la Recantina come “il volto rosso delle nostre colline”, evidenziando la sua importanza per l’identità del territorio. “È un vitigno che abbiamo quasi rischiato di perdere. Oggi, grazie a un lavoro paziente e condiviso tra ricerca e produzione, rinasce con forza,” ha affermato Noal. Questo vitigno ha il potenziale di offrire vini intensi e dal grande potenziale evolutivo.
Durante il convegno che ha aperto la giornata, moderato dall’accademico Danilo Riponti, sono intervenuti esperti del settore, tra cui:
Questi esperti hanno contribuito a delineare il profilo scientifico e storico della Recantina, conferendo all’evento una dimensione accademica e culturale.
Lo storico Franco Dalla Rosa, Gran Maestro della Confraternita dei Vini Asolo Montello, ha condiviso riflessioni sulle origini della Recantina, sottolineando il suo ruolo nella cultura enologica del territorio. La valorizzazione di questo vitigno si inserisce in un contesto più ampio di riscoperta dei vitigni autoctoni italiani, che stanno guadagnando attenzione sia a livello nazionale che internazionale.
Nel pomeriggio, l’evento ha continuato con un incontro dedicato ai produttori e alla stampa, durante il quale si sono svolte degustazioni dei vini prodotti da questo vitigno. Relatori come Michele Zanardo, Presidente del Comitato Nazionale Vini Dop e Igp, e Eddy Furlan, Presidente Emerito di AIS, hanno condiviso le loro esperienze sulla Recantina. “È stato un momento di valore tecnico e culturale,” ha dichiarato Noal, sottolineando l’importanza di ascoltare voci autorevoli che raccontano la Recantina da un punto di vista sia scientifico che esperienziale.
La Recantina si distingue per il suo colore profondo e i profumi di frutti di bosco, spezie e sottobosco. La sua struttura robusta consente lunghi invecchiamenti, rendendola una delle varietà più promettenti del panorama enologico veneto e nazionale. Grazie a queste caratteristiche, la Recantina riesce a esprimere un’identità unica, che riflette il terroir dei Colli Asolani e del Montello.
Inoltre, è importante notare l’attenzione crescente alla sostenibilità nella viticoltura moderna. Molti produttori del Consorzio Tutela Vini Asolo Montello stanno adottando pratiche sostenibili nella coltivazione e produzione, contribuendo a preservare l’ambiente e garantire la qualità dei loro vini. Questa attenzione alla sostenibilità si sposa perfettamente con la filosofia di valorizzazione della Recantina, mirando a riportare alla luce un patrimonio viticolo che necessita di essere tutelato e sviluppato.
In un contesto di crescente globalizzazione e competitività nel mercato vitivinicolo, la rinascita della Recantina rappresenta un esempio di come la valorizzazione delle tradizioni locali possa portare a risultati significativi. La sinergia tra produttori, ricercatori e istituzioni è fondamentale per sostenere questo percorso. L’attenzione crescente verso i vitigni autoctoni, unita alla domanda di prodotti unici e di qualità da parte dei consumatori, offre una grande opportunità per la Recantina e per il territorio che essa rappresenta.
In conclusione, la giornata dedicata alla Recantina a Nervesa della Battaglia ha dimostrato come la passione per il vino e il rispetto per le tradizioni possano contribuire a una rinascita vitivinicola. Con il supporto di esperti e produttori, la Recantina ha tutte le potenzialità per affermarsi come un simbolo della qualità e della diversità del patrimonio enologico italiano.
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