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La nuova sfida della pasta: Barilla e De Cecco si contendono il mercato della pasta proteica

Negli ultimi anni, il settore della pasta ha vissuto una significativa evoluzione, con un focus crescente sulle varianti ad alto contenuto proteico. Questa tendenza è alimentata dalla crescente domanda di prodotti che rispondano ai nuovi trend dietetici. Il mercato ha registrato un incremento del 6,2% nell’ultimo anno, portando il fatturato oltre i 2,1 miliardi di euro (fonte Niq). In questo contesto competitivo, i principali attori del settore, come Barilla e De Cecco, stanno lanciando nuove linee di prodotti per soddisfare i gusti e le esigenze dei consumatori.

La pasta tradizionale, che offre un apporto proteico di circa il 13-14%, ha visto ridotto il suo appeal. Le proposte a base di legumi, sebbene in crescita, hanno rappresentato solo una piccolissima fetta del mercato, con circa 66 milioni di euro, pari al 5% del totale della pasta di semola. Anche le paste iper proteiche, pur essendo una nicchia in crescita, hanno mostrato risultati modesti, totalizzando circa 12,5 milioni di euro tra supermercati e ipermercati. Tuttavia, la situazione sembra destinata a cambiare, con diversi marchi che si stanno orientando verso la transizione proteica.

La nuova proposta di Barilla: Protein +

Barilla ha recentemente lanciato Protein +, una nuova linea di pasta di semola di grano duro mescolata a proteine di piselli, caratterizzata da un contenuto proteico del 20%. Marzia Silva, global product development pasta director del gruppo Barilla, ha spiegato che la creazione di questa pasta ha richiesto due anni di ricerca e oltre 660 test per garantire che mantenesse le stesse qualità organolettiche della pasta tradizionale, come gusto, colore e tenuta in cottura. La novità è stata presentata durante il salone Tuttofood, dove ha ricevuto il Better Future Award come miglior innovazione nel mondo della pasta. La linea Protein + debutta con tre formati classici:

  1. Penne rigate
  2. Fusilli
  3. Spaghetti

Disponibili in confezioni di cartoncino giallo da 400 grammi.

De Cecco e la pasta “superintegrale”

Anche De Cecco ha risposto a questa sfida, lanciando una nuova gamma di pasta “superintegrale” a inizio anno, con un contenuto proteico del 30%. Questa nuova linea, composta da sei referenze, è realizzata con semola di grano duro a grana grossa e un mix di farine di legumi come lenticchie, fave e piselli. Carlo Aquilano, chief commercial officer di De Cecco, ha sottolineato che l’obiettivo non era solo creare una pasta per sportivi, ma migliorare il profilo nutrizionale della pasta integrale, mantenendo un alto contenuto di fibre e micronutrienti senza compromettere il gusto e la tenuta in cottura, caratteristiche distintive del marchio.

Garofalo e Sgambaro: nuove frontiere della pasta proteica

Il Pastificio Garofalo si è unito a questa ondata di innovazione con il lancio di Strapasta, una nuova linea che offre un apporto proteico aumentato del 38%, oltre a un incremento del 50% delle fibre. Questo prodotto è realizzato senza l’aggiunta di legumi o altri ingredienti, utilizzando esclusivamente lo sfarinato Altograno, che contiene un alto contenuto di proteine e fibre e un ridotto contenuto di carboidrati rispetto alle semole e farine integrali tradizionali. Questo approccio innovativo non solo migliora il valore nutrizionale della pasta, ma ha anche un impatto ambientale ridotto, con un abbattimento della CO2 equivalente del 25%. Altograno è il risultato di un processo di lavorazione circolare, protetto da un brevetto internazionale, sviluppato in collaborazione con diverse università.

Anche il Molino e Pastificio Sgambaro hanno deciso di contribuire a questa rivoluzione con il lancio di Pastasole, una pasta innovativa realizzata con semola di grano duro e farina di semi di girasole. Questo ingrediente, ancora poco esplorato nel panorama alimentare, consente di aumentare il tenore proteico fino al 28% e di ridurre i carboidrati, senza compromettere il gusto. Pierantonio Sgambaro, presidente dell’azienda, ha dichiarato che l’obiettivo è stato quello di proporre un prodotto nuovo, focalizzato non solo sul benessere, ma anche sulla sostenibilità, dato che il girasole è una pianta resistente ai cambiamenti climatici e non proviene da terreni destinati alla deforestazione.

In sintesi, il mercato della pasta sta vivendo un’importante evoluzione, spinta dalla crescente domanda di alimenti ad alto contenuto proteico e da una maggiore consapevolezza riguardo alla salute e alla sostenibilità. Le nuove linee di prodotti lanciate da Barilla, De Cecco, Garofalo e Sgambaro rappresentano non solo una risposta a questa domanda, ma anche un passo avanti nel migliorare la qualità nutrizionale dei prodotti alimentari. Con l’aumento dell’interesse verso la pasta proteica, è probabile che altri produttori seguiranno l’esempio, trasformando ulteriormente il panorama della pasta in Italia e nel mondo.

Redazione Vinamundi

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