La Francia, storicamente considerata la culla del vino, sta vivendo una trasformazione radicale nel suo panorama enologico. Negli ultimi anni, il mercato dei vini no e low alcol ha iniziato a guadagnare terreno, affermandosi non solo tra i consumatori, ma anche tra i produttori e nelle enoteche. Questo fenomeno, che alcuni esperti definiscono il nuovo “french-paradox”, segna un cambiamento significativo nelle abitudini di consumo in uno dei paesi con la tradizione vinicola più radicata al mondo.
Il mercato dei vini no e low alcol in Francia è in forte espansione, con un valore stimato di circa 330 milioni di euro. Questo boom è accompagnato da un’evoluzione delle abitudini di consumo, con un numero crescente di francesi che scelgono di ridurre l’assunzione di alcol. Secondo Julien Franclet, vicepresidente di Millésime Bio, circa il 55% dei consumatori di bevande no e low alcol ha meno di 35 anni, rappresentando una fetta significativa della popolazione francese.
Questo cambiamento generazionale ha spinto i produttori vinicoli a rivedere le loro strategie. Le aziende hanno cominciato ad ampliare la loro offerta, introducendo prodotti che soddisfano le nuove richieste del mercato. I giovani consumatori sono più orientati verso uno stile di vita sano, e questo ha portato a una domanda crescente di alternative a basso o nullo contenuto alcolico.
L’aumento della domanda di vini dealcolizzati coincide con un calo generale del consumo di alcolici in Francia. Secondo l’Osservatorio francese delle tendenze delle droghe e delle dipendenze (OFDT), il consumo di alcol è diminuito del 13% dal 2021 al 2023. Anche Santé Publique France ha registrato un declino significativo, soprattutto tra i giovani. Nel 2000, l’80% dei giovani dichiarava di consumare alcol su base mensile, ma questa percentuale è scesa al 58% nel 2022. Questo calo potrebbe essere attribuito a una maggiore consapevolezza riguardo agli effetti negativi dell’alcol sulla salute e a una crescente preferenza per stili di vita più salutari.
A riflettere questo cambiamento culturale sono le nuove enoteche specializzate in bevande no e low alcol. Sono passate da 2 nel 2022 a 33 nel 2025, rendendo la Francia il paese europeo con il maggior numero di enoteche dedicate a questo segmento. Jérôme Cuny, fondatore de La Cave Parallèle, ha affermato che questi spazi sono diventati punti di riferimento per i consumatori che cercano alternative alcoliche.
Le fiere del vino stanno seguendo questa tendenza, con eventi come Wine Paris 2025 che hanno aumentato del 50% lo spazio espositivo per i produttori di vini no e low alcol. Inoltre, l’evento Degré Zero ha visto un incremento significativo del numero di espositori, passando da 35 nel 2024 a oltre 50 nel 2025. Questa crescita è in gran parte attribuibile all’interesse crescente di cantine tradizionali che stanno diversificando la loro offerta con prodotti dealcolizzati.
Il futuro del mercato delle bevande no e low alcol in Francia appare luminoso, grazie a un aumento della consapevolezza riguardo alla salute e a un cambiamento nelle abitudini di consumo. La tendenza verso il benessere sta spingendo i francesi, in particolare i più giovani, a preferire opzioni a basso contenuto alcolico. Frédéric Chouquet-Stringer, di Zénothèque, ha sottolineato che questo fenomeno rappresenta un’opportunità per i produttori di vino tradizionali che stanno affrontando difficoltà sui mercati consolidati.
“C’è una domanda crescente per il vino dealcolizzato e, in quest’ottica, i no/low non sono una minaccia, ma un’opportunità di diversificazione”, ha affermato Chouquet-Stringer. Questa visione positiva è condivisa da molti nel settore, che vedono nel vino no e low alcol non solo un nuovo trend, ma una vera e propria evoluzione del mercato vinicolo.
Il crescente interesse per i vini no e low alcol in Francia rappresenta un cambiamento culturale significativo, trasformando il modo in cui il vino viene percepito e consumato nel Paese. Con il mercato destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni, il Made in France si appresta a conquistare una nuova fetta di mercato, puntando su qualità, innovazione e benessere.
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