Nel cuore della Puglia, precisamente a San Donaci, una piccola località in provincia di Brindisi, la famiglia Leo ha intrapreso un’importante operazione destinata a riunire storia, tradizione e innovazione nel mondo del vino. Francesco Leo, responsabile commerciale della Cantine Paololeo, ha raccontato che le discussioni sull’acquisizione della Cantina Candido sono iniziate nel gennaio scorso. Questa storica cantina, fondata nel 1929, rappresenta un simbolo della cultura vinicola pugliese, al pari di altre illustri aziende come Taurino e De Castris.
La scelta della famiglia Leo di acquistare la Cantina Candido non è stata casuale. Dopo aver riflettuto a lungo, Francesco, insieme a suo padre e ai suoi fratelli, ha deciso che era fondamentale che l’azienda restasse nelle mani di qualcuno che conoscesse e amasse il territorio. «Volevamo che la Cantina Candido rimanesse un patrimonio locale, tutelato da chi ne conosce il valore e la storia», ha spiegato Francesco. L’acquisizione rappresenta non solo un’operazione commerciale, ma un vero e proprio atto culturale e sociale volto a preservare l’identità di un’azienda che ha radici profonde nella comunità.
La famiglia Leo è da sempre impegnata nella valorizzazione del territorio pugliese e questa acquisizione si inserisce perfettamente nella loro filosofia aziendale. Con l’obiettivo di mantenere viva l’identità della Cantina Candido, la famiglia intende integrare le attività della nuova azienda con quelle di Paololeo, evitando la creazione di sovrapposizioni o concorrenza tra le diverse etichette. La strategia prevede, infatti, di sviluppare sinergie tra le due realtà, lavorando insieme per migliorare la qualità dei vini e ampliare la loro presenza sul mercato.
La Cantina Candido è già conosciuta per alcuni dei suoi prodotti di punta, come il Salice Salentino e le etichette di prestigio come il “Cappello di Prete” e il “Duca d’Aragona”, caratterizzate da blend di alta qualità e grande identità. Questi vini non solo riflettono le tradizioni vinicole pugliesi, ma incapsulano anche l’essenza del territorio, un elemento che la famiglia Leo intende preservare e valorizzare ulteriormente.
Un aspetto interessante dell’acquisizione è la prevista ristrutturazione della cantina, con l’introduzione di una nuova linea di imbottigliamento che sostituirà quella attuale risalente al 1979. Francesco Leo ha descritto la struttura come un “grande reperto storico”, ricca di oggetti d’epoca e libri che raccontano la storia del vino, sottolineando l’importanza di rispettare il passato mentre si guarda al futuro.
La parte enologica della Cantina Candido sarà affidata al talento di Michele Leo, già enologo dell’azienda di famiglia. Questo passaggio di testimone garantirà la continuità nella qualità e nella filosofia produttiva, mantenendo l’attenzione sulla tradizione vinicola pugliese e sull’innovazione. La famiglia Leo prevede di ridurre il numero delle referenze per concentrarsi sulla massima qualità, puntando a raggiungere una produzione di circa un milione di bottiglie, collocando i suoi prodotti in una fascia di prezzo medio-alta.
L’acquisizione della Cantina Candido rientra in un più ampio progetto della famiglia Leo di investire nel territorio pugliese. Paolo Leo, fondatore di Cantine Paololeo, ha sempre sostenuto l’importanza di preservare l’eredità culturale e vinicola della regione, piuttosto che avviare nuove attività. Progetti precedenti, come Alture, in Valle d’Itria, hanno dimostrato il suo impegno nel sostenere i viticoltori locali e garantire la loro continuità. Inoltre, il recupero dell’antica cantina sociale di Monteparano ha permesso a circa 150 viticoltori di piccole dimensioni di continuare la loro attività, preservando così la tradizione vinicola della zona.
La famiglia Leo ha un forte legame con San Donaci e la loro identità è profondamente radicata nel territorio. Paolo Leo ha affermato: «Poter acquisire una cantina che fa parte della storia del nostro paese e che ho sempre ammirato è per me un orgoglio e un onore». La loro intenzione è quella di custodire questo patrimonio con rispetto e attenzione, non solo mantenendo e potenziando la produzione vinicola, ma anche trasformando la sede della Cantina Candido in un punto di riferimento per l’enoturismo. La splendida struttura sarà un luogo di conoscenza del vino e di promozione non solo per San Donaci, ma anche per l’intero Salento.
In questo contesto, l’acquisizione della Cantina Candido da parte della famiglia Leo rappresenta un passo significativo non solo per la storia di questa azienda, ma anche per la valorizzazione del patrimonio culturale e vinicolo della Puglia, un territorio ricco di storia e tradizione, pronto a essere scoperto e apprezzato da un pubblico sempre più vasto.
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