L’arte della viticoltura affonda le sue radici nella storia europea, con i monasteri che hanno giocato un ruolo fondamentale nella conservazione delle tecniche vinicole. In Italia, Francia e Georgia, i monaci hanno creato vini che raccontano storie di fede e dedizione. L’evento “Vini d’Abbazia”, che si terrà all’Abbazia di Fossanova a Priverno dal 6 all’8 giugno 2025, celebra questa tradizione secolare, unendo produttori e appassionati in un contesto affascinante.
In Italia, l’Abbazia di Novacella, fondata nel 1142, è uno dei luoghi di culto più antichi delle Alpi. Questo monastero è rinomato per i suoi vini bianchi freschi e aromatici, frutto della dedizione dei monaci cistercensi, che considerano la cura delle vigne un atto di devozione.
Un altro esempio emblematico è Arnaldo Caprai, che ha riportato in vita il Sagrantino, un vitigno autoctono a rischio estinzione. Marco Caprai ha salvato le barbatelle da un convento, dimostrando come la tradizione monastica continui a influenzare la viticoltura moderna. Oggi, il Sagrantino è uno dei vini rossi più apprezzati a livello internazionale.
In Franciacorta, il Convento dell’Annunciata ospita la cantina Bellavista, famosa per i suoi spumanti eleganti e freschi. La sinergia tra il lavoro dei monaci e le tecniche moderne ha portato a una qualità superiore, rendendo questi vini protagonisti nel panorama enologico italiano.
Nel cuore del Chianti Classico, la Badia a Passignano è un esempio di come la tradizione monastica possa convivere con la modernità. I Marchesi Antinori portano avanti una produzione vinicola che si basa su secoli di esperienza, combinando pratiche tradizionali con innovazioni sostenibili.
Anche il Monastero di Sabiona, considerato la culla spirituale del Tirolo, offre vini prodotti dalla Cantina Valle Isarco, rivelando come la tradizione vitivinicola si sia radicata nei luoghi di culto. Ogni sorso è intriso di storia e spiritualità.
La Georgia, conosciuta come la culla della viticoltura, vanta il Monastero di Alaverdi – Badagoni, dove i monaci praticano ancora metodi ancestrali di vinificazione. Utilizzando anfore di terracotta, continuano una tradizione che risale a millenni fa.
In Francia, l’Abbaye de Cîteaux in Borgogna e l’Abbaye de Villers in Vallonia sono esempi di come i monasteri abbiano contribuito allo sviluppo della viticoltura. La Rete delle Abbazie Francesi Les Vins d’Abbayes riunisce diverse cantine che offrono vini di alta qualità legati a tradizioni secolari.
L’evento “Vini d’Abbazia” promette di essere un viaggio attraverso la storia e la cultura del vino monastico, con la possibilità di degustare vini di oltre 30 cantine. Ideato dal giornalista Rocco Tolfa, si inserisce nel progetto “Le vie del Giubileo” della Regione Lazio e Arsial, puntando a valorizzare la qualità e l’autenticità dei prodotti vinicoli.
Tra le attività in programma ci saranno masterclass e conferenze che esploreranno temi come la storia del vino e la sua connessione con la spiritualità. Relatori esperti, tra cui sommelier e storici del vino, guideranno i partecipanti in un’esperienza sensoriale e culturale unica.
La tradizione vitivinicola monastica continua a essere un elemento chiave della cultura enologica europea, unendo passato e presente in un abbraccio di sapori e storie. “Vini d’Abbazia” non è solo un’opportunità per degustare vini pregiati, ma anche un’occasione per riflettere sul valore della tradizione, della comunità e della sostenibilità nel mondo del vino.
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