Il 6 giugno 2025, durante la Settimana dell’Agricoltura di Expo 2025, si è tenuto un convegno di grande importanza dal titolo “Indicazioni Geografiche: un ponte tra Italia e Giappone”, presso il prestigioso Padiglione Italia. Questo evento, promosso dalla Fondazione Qualivita e da Origin Italia, ha ricevuto il supporto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF). La partecipazione di figure di spicco, tra cui il Ministro Francesco Lollobrigida e rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura giapponese (MAFF), ha reso il convegno un momento significativo di dialogo e collaborazione tra i due Paesi.
Il convegno ha offerto un’importante occasione di confronto sulla tutela internazionale delle Indicazioni Geografiche (IG), un tema cruciale per la salvaguardia dei patrimoni culturali e gastronomici. Si è aperto con un’analisi approfondita dell’Accordo di Partenariato Economico (EPA) tra Unione Europea e Giappone, in vigore dal 2019. Questo accordo ha facilitato il commercio e ha ampliato il riconoscimento delle IG, rafforzando la protezione dei prodotti tipici.
Questo dato rappresenta il 24% delle esportazioni italiane totali verso il Giappone, evidenziando l’importanza strategica del mercato giapponese per il settore agroalimentare italiano. Le Indicazioni Geografiche giocano un ruolo centrale in questo contesto:
La partecipazione del Ministro Lollobrigida ha concluso i lavori del convegno, sottolineando l’importanza degli accordi internazionali come quello tra UE e Giappone. Tali accordi non solo rafforzano la cooperazione globale, ma sostengono anche lo sviluppo delle filiere agroalimentari a Indicazione Geografica, un patrimonio strategico per l’Italia e simbolo di qualità e tradizione.
Le Indicazioni Geografiche rappresentano un legame profondo tra cultura, tradizione e sviluppo economico. In Italia, prodotti come il Prosciutto di Parma, il vino Chianti e l’olio d’oliva toscano non sono solo alimenti, ma raccontano storie di terre, persone e pratiche artigianali tramandate da generazioni. Allo stesso modo, la cultura gastronomica giapponese, con le sue IG come il riso di Koshihikari e il tè di Uji, esprime un forte legame con il territorio e una storia millenaria.
Il convegno ha evidenziato come Italia e Giappone possano collaborare per valorizzare le rispettive tradizioni culinarie, creando sinergie che possono portare benefici reciproci. Attraverso la condivisione delle migliori pratiche e l’adozione di norme comuni, i due Paesi possono affrontare le sfide del mercato globale, proteggendo al contempo il loro patrimonio agroalimentare.
In un mondo sempre più interconnesso, le Indicazioni Geografiche rappresentano non solo un’opportunità commerciale, ma anche un mezzo per promuovere la diversità culturale e la sostenibilità. La collaborazione tra Italia e Giappone non è solo un ponte commerciale, ma un vero e proprio scambio culturale che arricchisce entrambi i Paesi, rendendo omaggio alle loro storie e tradizioni uniche.
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