Il vino

Il vitigno Zibibbo, storia e caratteristiche

Lo Zibibbo è un vitigno aromatico a bacca bianca che appartiene alla famiglia dei Moscati. Noto anche come Moscato d’Alessandria, proviene dall’Egitto e si è inizialmente diffuso grazie ai Romani nel bacino del Mediterraneo.

In seguito al dominio arabo di molte zone del sud d’Europa, lo Zibibbo conosce una ben più ampia diffusione. Il nome Zibibbo proviene dal termine arabo zibibb che significa uva seccaappassita, di cui gli arabi fanno grande uso.

È un uva conosciuta anche in Francia, dove viene chiamata Muscat d’Alexandrie o Muscat romain e in molti altri Paesi, sia europei che in Australia, Cile e Perù ad esempio, viene usata per la produzione del distillato Pisco.

In Italia troviamo lo Zibibbo soprattutto in Sicilia dove, coltivato tradizionalmente anche come uva da tavolada appassimento, dà grandi vini come il Passito di Pantelleria.

Oggi, i vigneti in cui si coltiva lo Zibibbo rappresentano il 95% del totale dei vigneti presenti sull’isola, mentre il restante 5% è suddiviso tra Moscato e Passito.

L’alberello pantesco è la tradizionale forma di allevamento del vitigno Zibibbo sull’Isola di Pantelleria.

Per il suo valore storico e tradizionale e per la sua unicità tal pratica agricola è diventata nel 2014 patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. É la prima pratica agricola al mondo che può vantare un simile riconoscimento.

In linea generale, ciò che la caratterizza è il fatto che le piante sono coltivate in un’apposita conca, di profondità variabile (in media 20 cm), per proteggerle dalle brezze che caratterizzano il clima di Pantelleria e per consentire di raccogliere l’acqua piovana, importante per lo sviluppo vegetativo della vite (considera che le piogge a Pantelleria sono molto scarse).

Foto | Donnafugata https://www.donnafugata.it/

Caratteristiche organolettiche dello Zibibbo

Lo Zibibbo si contraddistingue per il suo colore giallo paglierino tendente al dorato e per il suo profumo inconfondibile. Si tratta di un vino ben strutturato e persistente, che al tempo stesso risulta dolce e morbido al palato, con una singolare nota salata derivante dalla sua provenienza da un’isola remota.

Nello specifico, dello Zibibbo si segnalano aromi di uva passa, miele, albicocca e fiori d’acacia.

Un vino che incarna i tratti tipici della Sicilia può essere abbinato a diverse pietanze culinarie. Tra queste troviamo formaggi e piatti di pesce come ostriche, crudità di mare, tartare di pesce e crostacei. La temperatura con cui viene servito oscilla tra i 12 e i 14 °C.

La dolcezza pronunciata dello Zibibbo lo rende un’ottima scelta anche come vino da taglio per i vini prodotti nel nord Italia, che spesso sono poco aromatici e scarsamente zuccherini. Questa pratica è comune soprattutto nelle regioni del Piemonte e del Veneto.

La sua storia e la sua tradizione legate all’isola di Pantelleria aggiungono ulteriore fascino a questa prelibatezza enologica.

Foto | Donnafugata https://www.donnafugata.it/
Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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