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Il vino naturale: sfide e verità secondo Damjan Podversic

Damjan Podversic, un nome di spicco nel panorama vinicolo friulano, si appresta a ritirarsi dopo una carriera di successi che ha segnato una vera e propria rivoluzione nel mondo del vino. Con una serenità che riflette la sua lungimiranza, afferma: «Per ogni contadino ci sono trenta vendemmie, l’anno prossimo per me sarà l’ultima». La sua azienda, fondata nel 1988, è diventata un punto di riferimento per chi cerca un vino autentico e legato al territorio, in particolare per le varietà di Ribolla Gialla, Malvasia e Friuliano.

Nato e cresciuto a Oslavia, Damjan ha sempre vissuto a contatto con la terra. La sua carriera nel vino è iniziata da giovane, quando, appena diciassettenne, ha cominciato a sognare di produrre vino. «A quei tempi era più facile vendere un chilo di patate a New York che una bottiglia di vino del Collio», ricorda, rievocando i difficili inizi della sua avventura. Figlio dell’unico oste del paese, ha iniziato servendo vino ai lavoratori delle fabbriche locali, vendendolo a prezzi accessibili.

La storia di resilienza e innovazione di Damjan Podversic

Il primo vigneto di Damjan, acquistato sotto le armi, era situato su terreni abbandonati dalla fine della Prima Guerra Mondiale. Qui, ha instaurato un legame profondo con Josko Gravner, considerandolo un padre spirituale che gli ha insegnato la filosofia del vino. «Ero in un ambiente di confine, dove il vino era spesso dimenticato, e noi giovani abbiamo deciso di ricostruire una tradizione», racconta, evidenziando l’importanza della memoria storica nella produzione vinicola.

Quella di Podversic è una storia di resilienza e innovazione. Ha portato alla ribalta i vini macerati, recuperando tecniche antiche. «Di schiaffi ne ho presi, porte in faccia pure», ricorda, ma oggi, dopo 28 vendemmie, la sua azienda è riconosciuta per la qualità e l’autenticità dei suoi vini, celebrati in eventi prestigiosi come quello organizzato dalla Banca del Vino di Pollenzo a Melito di Napoli.

Filosofia e qualità nella produzione vinicola

Damjan non ha mai ceduto alle pressioni del mercato, rimanendo fedele alla sua visione. «Negli anni in cui tutti volevano vinoni fruttati e concentrati, io ho scelto di restare fedele alla mia terra», spiega. La sua filosofia è chiara: tre ingredienti sono fondamentali per fare un grande vino:

  1. La terra
  2. La specie
  3. La maturazione del seme

La sua terra, il Collio goriziano, è caratterizzata da un terreno unico, il flysch, che consente di ottenere vini di grande carattere. La particolare geologia della zona, unita a un microclima favorevole, permette alle viti di prosperare senza necessità di irrigazione, un aspetto che Damjan considera fondamentale per la qualità del prodotto finale.

Con l’aumento delle temperature e i cambiamenti climatici, Damjan si mostra pragmatico. «Fa più danni l’uomo quando sbaglia nella gestione del suolo che il surriscaldamento globale», sostiene. Per questo ha recuperato tecniche di vendemmia tradizionali, rifacendosi ai metodi dei suoi nonni, continuando a coltivare i suoi vigneti con passione e rispetto per la natura.

Un futuro di autenticità e tradizione

La sua attenzione al dettaglio si riflette anche nella produzione. Damjan lavora con un numero limitato di bottiglie, puntando sempre sulla qualità piuttosto che sulla quantità. «Abbiamo un potenziale di produzione di circa sessantamila bottiglie, ma ne ho sempre prodotte solo la metà», spiega. Ogni bottiglia rappresenta un anno di lavoro, di passione e di sogni realizzati. La sua produzione attuale si concentra su sei etichette, tra cui i rinomati assemblaggi di Kaplja e Prelit, e vini mono varietali di Ribolla Gialla, Malvasia e Friuliano.

Podversic è critico nei confronti di un certo modo di interpretare il vino naturale. «Non ho mai pensato che il vino fosse naturale, è la più grande sciocchezza che ho sentito», afferma. Per Damjan, il vino è il risultato di un processo tecnico che richiede competenza e attenzione. La sua ultima annata, la Ribolla Gialla 2020, è considerata una vera e propria sintesi della sua esperienza.

In conclusione, Damjan Podversic non è solo un produttore di vino, ma un custode di tradizioni e pratiche che hanno fatto la storia del vino in Friuli. La sua passione e il suo impegno per l’autenticità continuano a ispirare, mentre si prepara a passare il testimone alla figlia Tanita, consapevole che il futuro del vino è in buone mani.

Redazione Vinamundi

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