Il settore vinicolo italiano si trova attualmente di fronte a sfide significative a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti, che potrebbero entrare in vigore dall’1 agosto. Nonostante un accordo “verbale” tra Stati Uniti e Unione Europea possa sembrare promettente, l’incertezza continua a pesare sulle speranze di rientrare nella lista “zero-per-zero”. In questo contesto, le organizzazioni di settore e i consorzi stanno attivamente cercando nuove opportunità, con un focus particolare sul Mercosur, un’area economica che include Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. La Bolivia ha aderito nel luglio 2024, mentre il Venezuela è attualmente sospeso.
Diverse analisi indicano un potenziale sviluppo significativo per il Mercosur, spingendo il mondo del vino a richiedere una rapida ratifica dell’accordo commerciale tra Mercosur e Unione Europea. È fondamentale notare che il 6 dicembre 2024 si è conclusa la negoziazione di questo accordo, accolto con favore dai produttori di vino. Tuttavia, le organizzazioni agricole hanno espresso preoccupazioni riguardo le possibili ripercussioni. Questo accordo promette di:
Le prospettive per il vino italiano nel Mercosur appaiono quindi interessanti e potenzialmente redditizie.
Secondo un approfondimento dell’Italian Trade Agency datato gennaio 2025, l’accordo di partenariato Ue-Mercosur offre vantaggi significativi per il settore agroalimentare. Si prevede l’eliminazione dei dazi su molte importazioni, tra cui il vino, con tariffe che nei paesi del Mercosur possono arrivare fino al 35%. Questa rappresenta un’opportunità cruciale per il vino italiano, soprattutto considerando che i primi cinque mercati – Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Canada e Svizzera – coprono oltre il 60% del valore delle esportazioni italiane di vino.
Attualmente, il valore dell’export verso i paesi del Mercosur è piuttosto modesto. Secondo i dati Istat, analizzati da WineNews, nel 2024 l’export verso Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay ha raggiunto solo 46,7 milioni di euro, corrispondente a 0,57% del totale delle esportazioni italiane di vino, pari a 8,1 miliardi di euro. Di seguito i dati specifici:
Nei primi quattro mesi del 2025, il mercato del Mercosur ha registrato un incremento rispetto allo stesso periodo del 2024, con un export totale di 12,2 milioni di euro, in crescita del 4,8%. Tuttavia, le sfide rimangono: Argentina, Uruguay e Paraguay hanno visto un calo delle importazioni di vino italiano, mentre il Brasile continua a mostrare una crescita, con 11,4 milioni di euro e un aumento del 7,4%. Nonostante questi progressi, il mercato del Mercosur è ancora lontano dai numeri significativi di altri paesi.
La questione dei dazi statunitensi rende complicata la ricerca di alternative. Nel 2024, gli Stati Uniti hanno importato vino italiano per un valore di 1,9 miliardi di euro, rappresentando quasi un quarto del valore totale delle esportazioni di vino italiano nel mondo. Anche nel 2025, gli Stati Uniti continuano a dominare il mercato, influenzando notevolmente l’andamento del settore vinicolo italiano.
Quando il settore vinicolo italiano chiede lo “sblocco” dell’accordo Ue-Mercosur, lo fa con un occhio attento al Brasile, che ha mostrato progressi significativi. L’eliminazione dei dazi potrebbe favorire ulteriormente la competitività del vino italiano rispetto ai vini provenienti da Cile e Argentina. Tuttavia, i numeri attuali suggeriscono che c’è ancora molta strada da fare per consolidare il Mercosur come un mercato di riferimento per il vino italiano, e le incertezze legate ai dazi statunitensi continuano a rappresentare un ostacolo significativo per le proiezioni future.
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