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Il vino europeo chiede all’Ue un sostegno più forte e una diplomazia attiva

Il settore vitivinicolo europeo è attualmente in una fase di grande trasformazione, affrontando sfide sempre più complesse e interconnesse. Recentemente, le principali rappresentanze del vino di Italia, Francia e Spagna si sono riunite a Montepulciano, in Toscana, per partecipare all’ultima sessione del “Gruppo di Contatto”. Questo incontro ha avuto come obiettivo principale quello di lanciare un appello urgente alle istituzioni europee e ai rispettivi governi, richiedendo un sostegno concreto e una diplomazia più incisiva.

Le richieste del settore vitivinicolo

Durante la riunione, i rappresentanti delle associazioni vinicole hanno accolto con favore il “pacchetto vino”, considerato una risposta tempestiva alle attuali difficoltà del settore. Tuttavia, è stato sottolineato che questo sostegno deve essere garantito, assicurando risorse adeguate per una politica vitivinicola europea in grado di affrontare le sfide attuali. In particolare, è stato richiesto che il bilancio della futura Politica Agricola Comune (PAC) tuteli i programmi vitivinicoli nazionali, essenziali per la sopravvivenza e la crescita delle aziende vinicole.

Uno dei temi principali emersi è l’impatto dei dazi doganali imposti dagli Stati Uniti. Le tensioni commerciali tra Europa e USA hanno avuto un impatto significativo sul mercato del vino, costringendo molti produttori a rivedere le proprie strategie. Gli esponenti del settore hanno chiesto un accordo “zero for zero” con le autorità statunitensi per garantire stabilità e sicurezza alle imprese vinicole europee. Nonostante il vino europeo sia riconosciuto come un prodotto di alta qualità, la sua promozione è ostacolata da fattori esterni che minano la competitività.

La crisi dei consumi e le sfide globali

La crisi dei consumi ha colpito il settore in modo particolarmente duro. La pandemia di COVID-19 ha provocato una significativa diminuzione delle vendite, specialmente nel segmento dell’Horeca (hotellerie, ristorazione e catering), dove il vino è tradizionalmente consumato. Inoltre, i timori legati alla guerra in Ucraina hanno ulteriormente destabilizzato le economie di molti Paesi, influenzando la domanda di beni di lusso, incluso il vino.

Le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazione per una potenziale dichiarazione politica che potrebbe emergere dalla prossima riunione delle Nazioni Unite, prevista per settembre. Si teme che il documento sulle malattie non trasmissibili possa adottare una posizione ostile alla sostenibilità economica e sociale del settore vitivinicolo. È fondamentale che i politici europei si impegnino attivamente per sostenere la causa del vino europeo, evidenziando i suoi benefici per la salute e il suo ruolo nella cultura e nell’economia.

L’importanza della cultura vitivinicola europea

La posizione del vino all’interno dell’Unione Europea non è solo una questione economica, ma anche di identità culturale. L’Europa è la culla della viticoltura, con tradizioni e pratiche che risalgono a millenni fa. Italia, Francia e Spagna non sono solo i primi tre produttori mondiali, ma anche custodi di un patrimonio enologico unico, che attrae turisti e appassionati da tutto il mondo. Le varietà autoctone, le tecniche di vinificazione e i paesaggi vitivinicoli sono elementi che contribuiscono a rendere l’Europa un punto di riferimento nel panorama globale del vino.

La richiesta di un maggiore sostegno da parte dell’Unione Europea si estende anche alla promozione e valorizzazione dei vini europei sui mercati internazionali. Con la crescente competizione da parte di Paesi produttori emergenti, è essenziale che l’Europa investa in campagne di marketing e promozione per posizionare i vini europei come prodotti di eccellenza. Questo non solo aiuterebbe le aziende a recuperare i consumi, ma contribuirebbe anche a rafforzare l’immagine dell’Europa come leader nel settore vitivinicolo.

In conclusione, il vino di Italia, Francia e Spagna si trova all’incrocio di sfide economiche, politiche e sociali che richiedono una risposta coordinata e decisa da parte delle istituzioni europee. La strada verso la stabilità e la prosperità del settore vitivinicolo europeo è impervia, ma con il giusto sostegno e un impegno diplomatico rinnovato, è possibile raggiungere un futuro migliore per i produttori e per l’industria nel suo complesso.

Redazione Vinamundi

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