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Il tricolore sbarca sulle fascette dei vini Docg e Doc: un nuovo simbolo del Made in Italy

Il tricolore italiano, simbolo di identità e prestigio, arricchisce oggi il suo significato nel settore vinicolo. In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, le fascette dei vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg) e delle Denominazioni di Origine Controllata (Doc) porteranno con orgoglio il nostro vessillo nazionale. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella lotta contro la contraffazione e nella promozione dell’autenticità dei prodotti italiani.

Nuove fascette per una maggiore sicurezza

L’implementazione delle nuove fascette è stata affidata all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che ha progettato contrassegni avanzati per garantire una protezione più efficace dei vini italiani da frodi e imitazioni. Questi sistemi di sicurezza, ispirati alle tecniche utilizzate per le banconote, includono un QR Code che consente di accedere rapidamente a informazioni dettagliate sulla tracciabilità e sull’autenticità del vino. Grazie a questa innovazione, i consumatori possono acquistare in modo più sicuro.

Un approccio collaborativo

La Zecca dello Stato ha assicurato che la piattaforma sicura per la tracciabilità sarà gestita senza oneri aggiuntivi per gli operatori del settore e conterrà informazioni vitali fornite da:

  1. Organismi di certificazione
  2. Consorzi di tutela
  3. Aziende vinicole

Questo approccio mira a garantire una filiera trasparente e responsabile, dove ogni attore contribuisce a valorizzare il prodotto finale.

Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato l’importanza di questa misura, affermando che con le nuove fascette si difende e si garantisce la tracciabilità delle eccellenze italiane, proteggendole dalle sofisticazioni e dall’Italian Sounding. Questa pratica, che riguarda la produzione di beni alimentari che evocano l’italianità senza essere realmente italiani, rappresenta una minaccia per la reputazione del Made in Italy.

L’importanza del tricolore per i consumatori

La presenza del tricolore, insieme al logo della Repubblica Italiana, offre una garanzia visiva ai consumatori, in particolare a quelli stranieri, per riconoscere facilmente un prodotto autenticamente italiano. “Sapere se un prodotto è davvero made in Italy sarà ora più facile e immediato”, ha dichiarato Lollobrigida, evidenziando l’importanza di questa iniziativa per il mercato internazionale.

Le statistiche parlano chiaro: secondo un rapporto di Coldiretti, le perdite causate dalla contraffazione del vino italiano superano il miliardo di euro all’anno. Questi dati evidenziano un danno economico diretto per i produttori e mettono a rischio la fiducia dei consumatori e l’immagine stessa del Made in Italy nel mondo. I mercati più vulnerabili alla contraffazione includono:

  1. Cina
  2. Russia
  3. Vietnam
  4. Thailandia
  5. Stati Uniti

In questo contesto, le nuove fascette per i vini Docg e Doc rappresentano una risposta concreta e tempestiva a una problematica che affligge il settore vitivinicolo italiano. La loro introduzione garantirà non solo la qualità dei vini, ma offrirà anche l’opportunità di raccontare e valorizzare la storia di ogni bottiglia, legando il prodotto al suo territorio d’origine e alle tradizioni che lo caratterizzano.

L’adozione di tecnologie moderne come il QR Code facilita la tracciabilità e consente ai produttori di raccontare la loro storia e il loro impegno per la qualità. Ogni bottiglia di vino diventa così un ambasciatore del Made in Italy, portando con sé non solo il gusto, ma anche la cultura, la tradizione e l’autenticità del nostro paese.

Questa iniziativa segna un passo importante verso un futuro più sicuro e prospero per il settore vinicolo italiano, promuovendo l’eccellenza e la qualità che caratterizzano i nostri prodotti. Con l’introduzione di queste nuove fascette, l’Italia si prepara a rafforzare la sua posizione nel mercato globale del vino, continuando a proteggere e valorizzare il suo patrimonio enologico unico al mondo.

Redazione Vinamundi

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