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Il sorprendente calo dei consumi di vino tra le generazioni più mature

Il vino è una bevanda che ha accompagnato l’umanità per millenni, radicandosi profondamente nella cultura e nelle tradizioni di molti popoli. Oggi, si osserva un calo nei consumi di vino, un fenomeno che non può essere attribuito unicamente alle generazioni più giovani. Infatti, è soprattutto il comportamento delle generazioni più mature, in particolare i Boomer, a influenzare significativamente questa tendenza.

Recentemente, l’Osservatorio del Vino Uiv-Vinitaly ha presentato dati interessanti sui consumi di vino in Italia e negli Stati Uniti, due mercati chiave per l’industria vinicola italiana. Le statistiche rivelano che i giovani non disdegnano il vino; al contrario, sembrano essere più predisposti a esplorare nuove varietà e stili. Negli Stati Uniti, i consumatori di vino under 44 anni rappresentano il 47% del totale, mentre in Italia la percentuale di giovani si attesta al 35%.

Le differenze nei consumi tra generazioni

Uno degli aspetti più sorprendenti emersi dalla ricerca è che la differenza nei consumi di vino tra le generazioni più giovani e quelle più mature è minima. In termini di penetrazione dei vini fermi, il 54% dei giovani italiani consuma queste varietà, mentre la percentuale tra i più maturi è del 59%. Negli Stati Uniti, i dati sono simili, suggerendo che il vino continua a essere un prodotto apprezzato anche dalle nuove generazioni, contrariamente alla percezione comune che lo veda come una bevanda per “anziani”.

Cambiamenti nelle preferenze di consumo

Un elemento chiave in questo scenario è la categorizzazione dei vini. I vini rossi, tradizionalmente seguiti dalle generazioni più mature, stanno vivendo una flessione dei consumi. Secondo l’Osservatorio, il 30% degli over 44 ha diminuito il consumo di vino rosso, mentre i giovani tendono a preferire vini più freschi e innovativi. Questo cambiamento è emblematico di una trasformazione nei gusti e nelle preferenze delle nuove generazioni, che sono sempre più aperte a provare nuove esperienze enologiche.

A livello di frequenza di consumo, i dati mostrano che i giovani americani e italiani si trovano in una posizione favorevole. Ecco alcuni dati significativi:

  1. Negli Stati Uniti, il 75% dei giovani consuma vino sporadicamente.
  2. In Italia, la cifra raggiunge il 90%.
  3. Gli under 44 americani che bevono più di due bicchieri al giorno rappresentano l’80%, contro il 72% degli over 44.
  4. Anche in Italia, il 70% dei giovani supera questa soglia rispetto al 68% degli adulti.

La predisposizione all’innovazione

Nonostante l’idea che i giovani siano meno disposti a spendere per il vino, i dati rivelano una realtà diversa. In Italia, solo il 10% degli acquisti di vino ultra premium proviene da consumatori over 44, mentre il 50% è rappresentato da giovani. Negli Stati Uniti, i giovani contribuiscono addirittura per il 60% agli acquisti di vini ultra premium, evidenziando una predisposizione a investire in prodotti di qualità.

Un altro aspetto interessante riguarda la predisposizione all’innovazione tra i giovani consumatori. Essi mostrano una maggiore propensione a sperimentare nuovi vini e marchi, con il 50% dei giovani americani che cambia frequentemente vino, rispetto al 33% dei maturi. In Italia, il 47% dei giovani è incline a questa infedeltà del marchio, rispetto al 35% degli adulti.

La ricerca evidenzia come la crisi dei consumi di vino non possa essere attribuita esclusivamente alle generazioni più giovani. Infatti, le generazioni più mature stanno mostrando segnali di stanchezza, con frequenze di consumo in diminuzione e una riduzione delle quantità bevute. Questo cambiamento ha un impatto significativo sull’industria vitivinicola, che deve adattarsi rapidamente a un panorama in evoluzione.

Per affrontare queste sfide, l’industria del vino, in particolare quella italiana, deve sviluppare strategie più efficaci per attrarre e coinvolgere le generazioni più giovani. Questi consumatori, pur mantenendo un legame con la tradizione, sono anche aperti all’innovazione e alla sperimentazione. La capacità di rispondere a queste nuove esigenze rappresenta una delle chiavi per il futuro del vino.

Redazione Vinamundi

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