La comunicazione del vino sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Oggi più che mai, è fondamentale abbandonare un linguaggio esclusivo e avvicinarsi a un pubblico più ampio, raccontando ciò che si cela dietro a un bicchiere di Prosecco. Non si tratta solo di un prodotto, ma di un intero universo fatto di storia, territorio e delle persone che hanno contribuito a costruire il tessuto sociale, economico e culturale di queste terre. In questo contesto si inserisce la rappresentazione teatrale “Il Romanzo del Prosecco”, un progetto innovativo che combina parole e musica per narrare l’epopea di questo vino, oggi il più apprezzato a livello internazionale.
Il debutto di questa opera ha avuto luogo presso Villa Sandi a Crocetta del Montello, in provincia di Treviso, alla presenza di figure di spicco del settore, tra cui il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e i presidenti dei tre Consorzi di tutela, Franco Adami, Michele Noal e Giancarlo Guidolin. L’evento ha celebrato non solo la storia, ma anche la cultura e il valore identitario di un’eccellenza italiana, rendendo omaggio a quanti hanno contribuito a fare del Prosecco un fenomeno globale.
La narrazione ha preso avvio dalle intuizioni di Antonio Carpené, scienziato e pioniere del metodo di spumantizzazione, che nel 1838 ha iniziato a pubblicizzare il suo vino su carri agricoli. La fondazione della Carpené-Malvolti nel 1868 ha segnato un momento cruciale:
Nonostante gli ostacoli, il Prosecco ha continuato a lottare per farsi conoscere oltre i confini del Veneto.
Negli anni del boom economico, il Veneto è diventato un polo industriale, con il Prosecco che ha iniziato a guadagnare attenzione nel mondo del cinema. Eventi cruciali come il riconoscimento del sinonimo Glera per il vitigno Prosecco e l’istituzione della DOC Prosecco nel luglio 2009 hanno segnato un punto di svolta. Questo riconoscimento ha tutelato il nome del vino, aprendo nuove strade al mercato internazionale.
Il progetto “Il Romanzo del Prosecco”, ideato dal vice direttore del “Corriere della Sera” Luciano Ferraro, nasce dall’idea di raccontare in modo innovativo la storia di questo vino, mescolando informazioni storiche, culturali e musicali. La collaborazione con il musicista Giordano Giordani ha arricchito ulteriormente l’esperienza, creando un’armonia tra parole e suoni che ha catturato il pubblico.
In futuro, ci saranno ulteriori opportunità per assistere a questa rappresentazione, con l’obiettivo di portarla anche oltre i confini del Veneto. Ferraro ha espresso l’intenzione di presentare lo spettacolo a “Vinitaly and the City” nel 2025, un’occasione imperdibile per continuare a diffondere la cultura del Prosecco e la sua storia. Iniziative come questa sono fondamentali per reinterpretare il legame tra vino, arte e storia, sottolineando il ruolo del Prosecco come ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo.
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