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Il riconoscimento giuridico del vignaiolo: una nuova era per la Fivi e i Consorzi

L’elezione di Rita Babini come nuova presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) rappresenta un momento cruciale per il mondo del vino italiano. Babini, vignaiola in Romagna e co-proprietaria dell’azienda Ancarani, ha messo in evidenza l’importanza di un riconoscimento giuridico per la figura del vignaiolo. Questo non è solo un riconoscimento professionale, ma una necessità per garantire dignità e sostenibilità al lavoro dei viticoltori indipendenti.

La Fivi, fondata nel 2008, ha come obiettivo principale quello di proteggere e promuovere i diritti dei vignaioli che seguono l’intero ciclo produttivo del vino. Oggi conta oltre 1.700 produttori associati che operano su più di 17.000 ettari di vigneti in tutte le regioni italiane. La missione della Fivi è chiara: tutelare i vignaioli indipendenti, custodi di un patrimonio culturale e territoriale inestimabile.

Rappresentatività nei Consorzi di tutela

Durante il suo discorso di insediamento, Babini ha delineato obiettivi ambiziosi, tra cui la rappresentatività nei Consorzi di tutela. Questo aspetto è cruciale, poiché la partecipazione attiva ai Consorzi consente ai vignaioli indipendenti di avere voce in capitolo nelle decisioni riguardanti la produzione e la commercializzazione del vino. La rappresentanza è fondamentale per difendere gli interessi dei piccoli produttori, spesso minacciati dalle politiche delle grandi aziende vinicole.

Semplificazione dei controlli nel settore vitivinicolo

Un altro tema centrale emerso è la semplificazione e unificazione dei controlli nel settore vitivinicolo. La burocrazia e i diversi standard di controllo possono rappresentare un ostacolo significativo per i vignaioli, specialmente per quelli indipendenti che non dispongono delle stesse risorse delle grandi aziende. La Fivi si impegna a lavorare per un sistema che renda più agevole il lavoro dei produttori, consentendo loro di concentrarsi sulla qualità del loro prodotto anziché sulle complicazioni burocratiche.

Un mix di continuità e rinnovamento

La nuova presidenza di Babini si presenta con un mix di continuità e rinnovamento. Il consiglio direttivo è composto da sette membri confermati e otto nuovi consiglieri, un equilibrio che promette di portare freschezza e nuove idee, senza perdere di vista le tradizioni consolidate. Gli eletti provengono da diverse regioni italiane, rappresentando una varietà di esperienze e know-how, un aspetto cruciale per affrontare le sfide del settore.

Le sfide che attendono la Fivi sono numerose e complesse, ma con l’elezione di Rita Babini alla presidenza, l’associazione sembra pronta ad affrontarle con determinazione. La promessa di una maggiore rappresentatività, il riconoscimento giuridico del vignaiolo e una burocrazia semplificata sono obiettivi che non solo miglioreranno le condizioni di lavoro dei vignaioli, ma contribuiranno anche a garantire un futuro sostenibile per l’intero settore vitivinicolo italiano. La passione e l’impegno dei vignaioli, come sottolineato da Babini, saranno fondamentali per raggiungere questi traguardi ambiziosi.

Inoltre, gli eventi organizzati dalla Fivi, come il Vinitaly di aprile e il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a novembre, offrono opportunità preziose per promuovere il vino indipendente e far conoscere al pubblico la qualità e la varietà dei prodotti dei vignaioli associati.

Redazione Vinamundi

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