Il Marsala, considerato uno dei tesori enologici d’Italia, ha una storia ricca e affascinante che intreccia tradizione e innovazione. A raccontare le meraviglie di questo vino è Michelangelo Alagna, enologo e fondatore di Anabasis, che con passione e dedizione sta cercando di riportare alla luce l’autenticità di un prodotto che ha subito diverse vicissitudini nel corso del tempo. La sua affermazione che «quella del Marsala è una delle storie del vino più belle d’Italia» non è solo un vanto locale, ma un riconoscimento dell’impatto che questo vino ha avuto non solo sul territorio siciliano, ma anche sulla cultura enologica europea.
Già alla fine del Settecento, il Marsala era presente nei banchetti londinesi, segno precoce di internazionalizzazione. Questo vino, che è stato il primo a ottenere la DOC italiana, era considerato un vino d’eccellenza, un titolo che purtroppo ha perso nel tempo. Oggi, Alagna sostiene che il vino rappresenta ancora l’essenza e l’identità del territorio siciliano. La sua missione è quella di restituire dignità a una bevanda che ha subito un trattamento inadeguato, sia da parte dei produttori che delle politiche commerciali.
Il legame di Alagna con il Marsala è profondo e personale. Con una formazione da archeologo, porta con sé un’attitudine naturale a cercare storie che risuonano nel tempo. Con Anabasis, Alagna intraprende un viaggio di riscoperta, puntando a far rivivere il vino alla sua gloria originaria. La sua filosofia prevede la produzione di un Marsala che mantenga le stesse caratteristiche di 200 anni fa. Alagna dichiara: «Niente compromessi con le mode, niente inseguimento del gusto medio. Voglio che chi beve il mio vino faccia un viaggio indietro nel tempo».
Nel laboratorio di Anabasis, il futuro è costruito nel rispetto della tradizione. Oltre al Marsala, Alagna sta esplorando la produzione di un vino ancora più antico: il vino perpetuo. Questo prodotto, risalente all’epoca romana, è stato tramandato di generazione in generazione nelle famiglie siciliane. Alagna vede nel vino perpetuo un’opportunità straordinaria per i piccoli produttori e prevede che potrebbe rivelarsi «una delle più grandi soddisfazioni enologiche dei prossimi anni».
La visione di un Marsala rinnovato, che rispetta le tradizioni senza compromettere la qualità, è un invito a riscoprire un vino che ha molto da offrire. La storia del Marsala, raccontata da Michelangelo Alagna, è una testimonianza della ricchezza culturale e della passione che caratterizzano il patrimonio vinicolo siciliano, un tesoro da preservare e valorizzare per le generazioni future.
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