Nel suggestivo scenario della Valdichiana, dove le dolci colline di Chianciano Terme si incontrano con quelle di Montepulciano, è stato recentemente inaugurato il museo “Le Macchine del Vino”. Questa esposizione unica nel suo genere rappresenta una celebrazione della storia e dell’evoluzione tecnologica legata alla produzione vinicola, un viaggio che attraversa i secoli e testimonia l’importanza della viticoltura nel panorama culturale e gastronomico italiano.
Il museo è stato fortemente voluto da Antonio Mario Zaccheo, cofondatore dell’azienda Carpineto Grandi Vini di Toscana, un nome di spicco nel settore vitivinicolo italiano, noto per la qualità dei suoi vini e per l’impegno nella tutela della tradizione enologica toscana. Con questa iniziativa, Zaccheo ha voluto creare uno spazio non solo per esporre strumenti e macchinari, ma anche per raccontare l’evoluzione di un’arte che è parte integrante della cultura italiana.
Situato all’interno della tenuta Carpineto, il museo “Le Macchine del Vino” è il primo di carattere privato a entrare a far parte della Fondazione Musei Senesi, una rete che promuove e valorizza le eccellenze storiche e culturali del territorio senese. Con oltre 180 pezzi esposti, il museo offre una narrazione dettagliata e immersiva sull’evoluzione delle macchine da vino, dalla vendemmia alla tavola. Tra gli oggetti in mostra si possono trovare:
Tutti questi elementi sono testimoni di un’epoca passata e di un’evoluzione continua. Antonio Mario Zaccheo ha dedicato decenni alla raccolta di questo patrimonio, con l’obiettivo di preservare la memoria del lavoro artigianale e delle trasformazioni produttive che hanno segnato l’enologia italiana. “Non ho mai voluto rottamare nulla di ciò che ha fatto parte della mia esperienza in cantina. Ogni oggetto racconta un’epoca, un’idea, una svolta”, ha affermato Zaccheo durante la cerimonia di inaugurazione, sottolineando l’importanza di ogni singolo pezzo esposto.
Il percorso espositivo del museo è suddiviso in sezioni tematiche che guidano il visitatore attraverso le varie fasi della produzione vinicola. Dalla vendemmia alla vinificazione, dalla conservazione al commercio, fino al consumo, ogni passaggio è accompagnato da strumenti e oggetti che ne raccontano la storia. Tra i pezzi più suggestivi ci sono un antico Malligand, utilizzato per la misurazione del grado alcolico, microscopi e bilance di precisione risalenti alla fine dell’Ottocento, e una ricca collezione di tappi, tappatrici e cavatappi storici.
Oltre alla parte strumentale, il museo ospita anche una biblioteca personale che raccoglie riviste, guide tecniche e testi rari. Questi documenti sono fondamentali per documentare la transizione dalle pratiche contadine alla modernizzazione industriale che ha caratterizzato il settore negli anni Sessanta e Ottanta. La biblioteca rappresenta una risorsa preziosa per studiosi, appassionati e operatori del settore che desiderano approfondire la storia e le tecniche legate alla viticoltura.
L’apertura del museo avviene in un anno particolarmente significativo per la Valdichiana, che è stata proclamata Capitale Toscana della Cultura 2025. Questa nuova realtà museale rappresenta un tassello fondamentale nella promozione di un turismo culturale e sostenibile, sempre più legato all’identità agroalimentare della regione. La partecipazione dei sindaci di Chianciano e Montepulciano, insieme ai rappresentanti della Fondazione Musei Senesi e della Camera di Commercio, ha sottolineato l’importanza economica, culturale e simbolica di questa iniziativa.
“Un museo che parte dall’impresa e arriva alla comunità. Le imprese raccontano il lavoro, la storia e il saper fare italiano”, ha dichiarato Anna Paris, consigliera regionale, evidenziando il legame tra il mondo del vino e la comunità locale. Questo museo non è solo una vetrina per gli appassionati di vino, ma un luogo di incontro e di scambio culturale, dove le tradizioni si fondono con l’innovazione.
In un gesto di apertura e inclusività, il museo “Le Macchine del Vino” sarà accessibile gratuitamente al pubblico. Questa scelta si allinea perfettamente con la missione educativa e divulgativa della Fondazione Musei Senesi, che mira a coinvolgere studenti, appassionati, operatori del settore e turisti. Questi possono così scoprire il volto tecnico e umano del vino, andando oltre l’etichetta e comprendendo il lavoro e la passione che si celano dietro ogni bottiglia.
In un’epoca in cui la sostenibilità e la valorizzazione del patrimonio culturale sono temi di crescente rilevanza, il museo rappresenta un esempio di come sia possibile coniugare tradizione e innovazione, preservando la memoria storica e promuovendo un futuro in cui il vino continua a essere un simbolo di identità e cultura.
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