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Il piano audace: il più grande attacco ucraino con i droni in Russia

Negli ultimi giorni, l’Ucraina ha lanciato quello che è stato definito il suo attacco più audace contro le installazioni russe, infliggendo danni stimati oltre i due miliardi di dollari. Questo attacco, caratterizzato da un sofisticato uso di droni, si è svolto in un contesto di crescente tensione alla vigilia di importanti colloqui di pace a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev.

L’operazione, descritta come un’azione «in profondità» da parte delle forze ucraine, ha colpito diversi aeroporti militari russi, distruggendo almeno 41 bombardieri, secondo quanto riportato dall’intelligence ucraina. Il presidente Volodymyr Zelensky ha commentato che si tratta di un risultato “assolutamente brillante”, sottolineando che l’intero processo, dalla pianificazione all’esecuzione, ha richiesto un anno, sei mesi e nove giorni.

L’operazione dei droni ucraini

L’operazione è stata condotta da agenti dell’SBU (Servizio di Sicurezza dell’Ucraina), sotto la supervisione del suo capo, Vasyl Malyuk. Gli ucraini hanno utilizzato droni FPV (First Person View), normalmente disponibili sul mercato e modificati per includere cariche esplosive. Questi droni sono stati:

  1. Nascosti sotto le tettoie di case prefabbricate in legno
  2. Caricati su camion
  3. Trasportati fino ai siti di attacco in Russia

Al momento stabilito, le forze speciali ucraine sono entrate in azione, colpendo con precisione i bersagli designati.

La reazione russa

La reazione russa non si è fatta attendere. Mosca ha confermato di aver subito la perdita di “alcuni aerei” durante gli attacchi, in particolare nelle regioni di Irkutsk e Murmansk, distanti migliaia di chilometri dalla capitale. Altri tentativi di attacco, definiti “terroristici” dal ministero della Difesa russo, sono stati respinti in diverse regioni, tra cui Ivanovo, Ryazan e Amur.

Oltre a questi attacchi aerei, l’Ucraina ha lanciato due sabotaggi significativi sul territorio russo. Un ponte stradale nella regione di Bryansk è esploso, causando il collasso su una ferrovia e il deragliamento di un treno, con un bilancio tragico di almeno sette morti e oltre 70 feriti. Un altro incidente ha coinvolto un treno merci nel Kursk, anch’esso deragliato a causa di un ponte ferroviario saltato in aria. Questi attacchi dimostrano l’intensificarsi delle operazioni ucraine, mirate a colpire non solo le installazioni militari, ma anche le infrastrutture logistiche della Russia.

Reazioni internazionali e futuro dei colloqui di pace

La comunità internazionale ha reagito con attenzione a questi sviluppi. Il portavoce del governo tedesco, Stefan Kornelius, ha dichiarato che Berlino non era stata informata degli attacchi, ma ha ribadito il diritto dell’Ucraina a difendersi. Anche la Commissione Europea ha sottolineato il diritto dell’Ucraina a proteggere la propria sovranità in conformità con la Carta delle Nazioni Unite.

Dall’altra parte, la Russia ha intensificato le sue operazioni aeree contro l’Ucraina, con un attacco che ha coinvolto 472 droni, il più grande dall’inizio del conflitto nel febbraio 2022. Questo attacco ha avuto come obiettivo un centro di addestramento, causando la morte di almeno 12 soldati e ferendo oltre 60 persone. Il comandante delle Forze terrestri ucraine, Mikhailo Drapaty, ha annunciato le proprie dimissioni in seguito a questi eventi tragici.

In questo clima di tensione, i colloqui di Istanbul si preparano a svolgersi nel lussuoso palazzo di Ciragan. La delegazione ucraina, guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, e quella russa, capitanata da Vladimir Medinsky, si incontreranno in un contesto di grande incertezza. Zelensky ha evidenziato le priorità dell’Ucraina: un cessate il fuoco completo e incondizionato, il rilascio dei prigionieri e il ritorno dei bambini rapiti.

Durante un incontro a Vilnius, Zelensky ha ribadito la disponibilità dell’Ucraina a compiere i passi necessari per raggiungere la pace, specificando che un cessate il fuoco e azioni umanitarie dovrebbero costituire il punto di partenza. Ha anche avvertito che l’Ucraina si aspetta sanzioni contro la Russia se i colloqui di Istanbul non dovessero portare a risultati concreti.

Questo momento cruciale segna un nuovo capitolo nel conflitto, con le operazioni militari che si intensificano da entrambe le parti, mentre le speranze di pace si intrecciano con la realtà di una guerra che continua a mietere vittime e a devastare regioni. Le prossime ore e giorni saranno fondamentali per comprendere se il dialogo potrà prevalere sulla violenza in un conflitto che ha già segnato profondamente la storia europea contemporanea.

Redazione Vinamundi

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