Nel cuore di Roma, a pochi passi dal Vaticano e dalla stazione di Valle Aurelia, si trova Monte Ciocci, un’area che ha vissuto una significativa trasformazione negli ultimi anni. La rinascita di questo parco è una storia di impegno e passione da parte dei residenti, culminata con l’assegnazione della gestione della struttura a Federico Antonelli e Fulvio Berni, avvenuta nel novembre 2024. Questo passaggio rappresenta non solo un cambio di gestione, ma un vero e proprio riscatto di un’area che, negli anni, era stata trascurata e soggetta a degrado.
Il parco di Monte Ciocci è stato concepito nei primi anni 2000, ispirato da un progetto di riqualificazione che ha dovuto affrontare numerosi ostacoli burocratici. La sua storia è intrinsecamente legata anche al mondo del cinema, dato che qui Ettore Scola girò nel 1976 il film “Brutti, sporchi e cattivi”, con Nino Manfredi, rendendo la collina parte della leggenda del cinema italiano.
Oggi, grazie all’impegno della comunità e all’associazione Casotto Monte Ciocci aps, il parco è stato trasformato in un luogo vivace e accogliente. Le aree verdi sono state riqualificate e attrezzate con:
I volontari hanno organizzato laboratori di tai chi, lettura e lavorazione del legno, creando un ambiente dinamico e stimolante per tutti i suoi visitatori.
Monte Ciocci non è solo un parco; è diventato anche un punto di riferimento per la socializzazione e la ristorazione. Il Casotto, il bistrot situato all’interno del parco, apre le sue porte alle 7 del mattino, offrendo una selezione di colazioni a base di cornetti freschi, caffè e torte artigianali. Tra le specialità, la torta agli spinaci dolci ha riscosso particolare successo tra i frequentatori. Durante la giornata, il bistrot propone un menu semplice e gustoso, con:
Affiancato da un servizio di catering che offre piatti tradizionali come lasagne, cannelloni e polpette.
Con l’arrivo della primavera, il parco ha visto un incremento notevole di visitatori. I tavolini esterni del Casotto sono diventati il luogo ideale per godere del sole romano, creando un’atmosfera conviviale e accogliente. Tuttavia, questo successo ha portato anche a sfide per il servizio, che deve adattarsi a un flusso crescente di clienti. Gli organizzatori stanno lavorando per migliorare l’efficienza, con l’idea di installare una spillatrice esterna e una doppia cassa per gestire meglio il servizio durante i momenti di maggiore affluenza.
Un’altra importante novità è l’inaugurazione della strada ciclopedonale che collega Monte Ciocci a San Pietro. Questa nuova via, lunga circa 1,5 km, si aggiunge ai 5 km esistenti che collegano Monte Ciocci a Monte Mario, offrendo così un percorso sicuro e panoramico per i ciclisti e i pedoni che desiderano raggiungere il Vaticano partendo dalla storica via Francigena. Questo progetto non solo facilita l’accesso al parco, ma promuove anche uno stile di vita più attivo e sostenibile, incoraggiando i residenti e i turisti a esplorare la città in modo diverso.
La rinascita di Monte Ciocci è, quindi, un esempio luminoso di come la partecipazione attiva della comunità possa trasformare spazi abbandonati in luoghi di aggregazione e bellezza. Il parco non è solo un polmone verde per il quartiere, ma anche un simbolo di speranza e di resilienza, che ha riunito residenti di diverse età e background intorno a un obiettivo comune: restituire al proprio territorio un bene prezioso.
In un’epoca in cui le aree verdi sono sempre più minacciate dall’urbanizzazione e dal degrado, il caso di Monte Ciocci dimostra come la volontà dei cittadini possa fare la differenza. Gli eventi organizzati dal Casotto e dai volontari non solo arricchiscono l’offerta culturale della zona, ma costruiscono anche legami sociali, creando una rete di supporto tra i residenti.
La storia di Monte Ciocci è una testimonianza del potere della comunità, capace di rinnovare e rivitalizzare spazi che sembravano perduti. I residenti di questo quartiere hanno dimostrato che, con determinazione e collaborazione, è possibile trasformare una zona degradata in un luogo di incontro e di svago. Così, Monte Ciocci non è soltanto un parco, ma una nuova vita per un angolo di Roma, un esempio da seguire per altre comunità che desiderano fare la differenza.
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