Quando si acquista una bottiglia di vino proveniente dall’Alto Piemonte, come un Gattinara o un Bramaterra, ci si può imbattere in un termine intrigante: Spanna. Questo nome, che può sembrare inconsueto, è in realtà un sinonimo di Nebbiolo, il vitigno a bacca rossa più rappresentativo della regione piemontese. Ma perché il Nebbiolo viene chiamato Spanna in alcune zone? Scopriamo insieme le origini e il significato di questo termine.
Il Nebbiolo è conosciuto con il nome di Spanna nelle zone vitivinicole del nord del Piemonte, precisamente nell’Alto Piemonte. Questa denominazione è particolarmente diffusa in province come Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Biella e Vercelli. Qui, il termine Spanna è così radicato che è riportato anche nei disciplinari di produzione delle principali Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (DOCG e DOC) della zona, a fianco del nome Nebbiolo.
Le principali denominazioni in cui il sinonimo Spanna è comunemente utilizzato includono:
Queste denominazioni non solo celebrano la varietà Nebbiolo, ma mettono in luce anche il legame profondo con il territorio, dove il termine Spanna ha trovato una sua giustificazione culturale e storica.
La scelta di utilizzare sinonimi locali per i vitigni è una pratica ben radicata nella tradizione vitivinicola italiana. Questa tendenza non è solo un modo per differenziare i vini, ma rappresenta anche un forte legame con le tradizioni e le caratteristiche locali. Ad esempio, il Sangiovese è conosciuto come Prugnolo Gentile nella regione di Montepulciano, un altro esempio di come il linguaggio possa riflettere l’identità di un luogo.
Nel caso del Nebbiolo, ci sono diverse ipotesi che cercano di spiegare perché venga chiamato Spanna. Ecco alcune delle più interessanti:
Dimensione del grappolo: Una delle spiegazioni più accreditate è che il termine Spanna faccia riferimento alla lunghezza caratteristica del grappolo di Nebbiolo, che misura circa una spanna, un’unità di misura tradizionale corrispondente a poco più di 22 centimetri. Questa dimensione sarebbe stata notata dai viticoltori locali, che hanno adottato il termine per descrivere il loro vitigno.
Allevamento a spanna: Un’altra ipotesi suggerisce che il termine possa derivare dall’antica tecnica di coltivazione della vite conosciuta come “allevamento a spanna”. Questo metodo prevedeva l’utilizzo di supporti per la vite e una potatura mirata, che aiutava a migliorare la qualità delle uve. Il collegamento tra questa pratica agricola e il nome Spanna potrebbe riflettere l’evoluzione della viticoltura nella regione, dove il Nebbiolo ha trovato il suo habitat ideale.
Parentela con il vitigno Spionia: Infine, c’è anche un’ipotesi che associa il termine Spanna a un vitigno antico chiamato Spionia, menzionato da Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia”. Questo vitigno, secondo alcuni studiosi, potrebbe aver condiviso una sorta di parentela con il Nebbiolo, suggerendo un legame storico tra le varietà e una continuità di coltivazione.
In ogni caso, l’uso del termine Spanna non è soltanto un fatto linguistico, ma rappresenta anche una tradizione culturale che arricchisce la narrativa del vino piemontese. La varietà Nebbiolo, che è già di per sé una delle più rinomate al mondo, trova nel nome Spanna un ulteriore strato di significato, legato all’identità e alla storia delle comunità vitivinicole dell’Alto Piemonte.
In sintesi, la denominazione Spanna per il Nebbiolo offre uno spaccato affascinante della viticoltura piemontese e della sua ricca tradizione. La prossima volta che solleverai un calice di Gattinara o Bramaterra, ricorda che dietro il nome Spanna si cela una storia di passione, cultura e legame con il territorio.
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