Categories: Il vino

Il manifesto di Noto: rivoluzionare il mondo del vino contemporaneo

Il vino contemporaneo si distingue come un’entità complessa e affascinante, frutto di un atto agricolo che trascende la mera produzione, trasformandosi in un’arte capace di creare armonia tra uomo e natura. Questo concetto è al centro del “Manifesto di Noto”, un documento che intende ridefinire il significato del vino nel contesto moderno, enfatizzando il suo valore culturale e sociale. In un’epoca di rapidi cambiamenti e sfide globali, il manifesto si propone come un faro per un’industria vinicola chiamata a confrontarsi con un presente in continua evoluzione.

La filosofia del vino contemporaneo

La filosofia del vino contemporaneo racchiude un legame profondo con il passato, ma è anche aperta al futuro. Essa è polifonica, poiché include una pluralità di voci, culture, territori e identità, rispettando la complessità di ognuno. Questa apertura si traduce in un manifesto che accoglie le contaminazioni e le diversità, non solo nei consumi, ma anche nelle tecnologie e nelle pratiche agricole. Gli obiettivi principali includono:

  1. Generare un sistema economico in grado di produrre bellezza.
  2. Creare opportunità di lavoro e relazioni.
  3. Promuovere la cultura e la sostenibilità, non solo come obiettivo, ma come condizione intrinseca al modo di fare vino.

In questo contesto, il “Manifesto di Noto” è stato redatto da una comunità di opinion leader durante un incontro alla cantina Buonivini a Noto, un luogo simbolo della cultura vinicola siciliana. Tra i partecipanti, esperti provenienti da vari settori del made in Italy, tra cui accademici, artisti e rappresentanti del giornalismo vinicolo, hanno contribuito a elevare il vino a bene culturale e patrimonio comune.

I punti chiave del manifesto

Il manifesto si articola attorno a otto punti chiave, ciascuno dei quali sottolinea l’importanza di un approccio responsabile e consapevole nella produzione e nel consumo del vino. Al centro della discussione c’è una nuova idea di contemporaneità, un dialogo continuo tra conoscenze tradizionali e innovazione tecnologica. La viticoltura è vista non solo come un’attività produttiva, ma come una pratica che:

  • Plasma i paesaggi.
  • Crea valore sociale ed economico.
  • Promuove la bellezza e il benessere delle comunità.

Uno dei momenti salienti dell’incontro a Noto è stato il talk “Contemporary Wineries”, moderato da Ottavia Casagrande. Durante questo incontro, Roberta Ceretto, presidente della storica cantina Ceretto, ha condiviso la sua esperienza su come la Cappella del Barolo sia diventata un simbolo dell’arte contemporanea nelle Langhe, contribuendo alla promozione del territorio. Altri relatori, come Arturo Pallanti di Castello di Ama e Tiziana Frescobaldi, hanno messo in evidenza il legame tra vino e arte, sottolineando come l’arte possa diventare un veicolo di espressione e innovazione.

L’evoluzione dei consumi nel mondo del vino

Il secondo talk, “Contemporary Wineries and More”, ha esplorato l’evoluzione dei consumi nel mondo beverage. Attori del settore come Arianna Occhipinti e Cecilia Carbone hanno discusso pratiche agricole innovative, come la biodinamica e la diversificazione della produzione. È emersa la consapevolezza che le aziende agricole possono:

  1. Custodire e valorizzare i territori.
  2. Svolgere un ruolo educativo e culturale.

La presenza di professionisti come Andrea Farinetti e Pietro Russo ha arricchito il dibattito, ponendo l’accento sulle sfide attuali e sulle opportunità future del settore.

In un contesto in cui il mondo del vino è influenzato da cambiamenti economici, sociali e ambientali, il “Manifesto di Noto” si propone come un documento di riflessione e impegno. La scelta di Noto come luogo di presentazione non è casuale; questa città è simbolo della bellezza siciliana e rappresenta un ideale punto d’incontro tra vino, territorio e identità culturale.

Con la conclusione di questo incontro, il “Manifesto di Noto” si erge come un invito a tutti gli attori della filiera vinicola a partecipare attivamente a una conversazione che mira a creare una maggiore consapevolezza e responsabilità riguardo al vino contemporaneo. Alessio Planeta ha espresso l’auspicio che il manifesto possa diventare uno spazio permanente di discussione, per affrontare insieme le sfide future e valorizzare il vino come generatore di bellezza, cultura e socialità.

Redazione Vinamundi

Recent Posts

Vinodentro: il corso di vino più accessibile d’Italia riapre a settembre

La nuova edizione del corso sul vino #VINODENTRO si prepara a ripartire a settembre 2025,…

2 ore ago

Riscoprire il paesaggio: il convegno imperdibile a Palazzo di Varignana

Il 14 luglio si svolgerà presso il suggestivo Palazzo di Varignana, un resort immerso nelle…

4 ore ago

Nuove energie per il Consorzio Vini Valle d’Aosta: ecco il cambio di direttivo

La Valle d’Aosta, celebre per i suoi paesaggi montuosi e per una cultura vitivinicola distintiva,…

4 ore ago

Scopri il festival del vino nel castello dell’Oltrepò Pavese

Nel cuore dell’Oltrepò Pavese, in provincia di Pavia, il mese di giugno si preannuncia ricco…

4 ore ago

Gavi in festa: un viaggio tra le cantine del grande bianco

Dal 28 giugno al 27 luglio 2023, il Piemonte si prepara a celebrare il suo…

14 ore ago

Nicolas Bovard eletto nuovo presidente del Consorzio Vini Valle d’Aosta

La viticoltura in Valle d’Aosta sta attraversando un'importante fase di rinnovamento grazie al recente cambio…

14 ore ago