L’export italiano verso gli Stati Uniti ha registrato un incremento sorprendente del 41,2% nel mese di marzo 2025. Questo dato, sebbene notevole, è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui l’anticipo delle spedizioni per evitare le tariffe imposte dall’amministrazione Trump e alcune commesse straordinarie di navi. Questo fenomeno ha avuto un impatto significativo sull’intero commercio extra-Ue, che ha visto una crescita media del 7,5% nello stesso mese.
La decisione di anticipare le spedizioni è stata dettata dalla necessità di evitare le tariffe doganali previste per i prodotti importati dagli Stati Uniti. Molte aziende italiane hanno così optato per l’invio anticipato delle loro merci, una strategia che ha contribuito notevolmente a questo scatto del made in Italy. Senza questi ordini straordinari nel settore navale, l’export italiano avrebbe registrato solo una crescita del 3%, un dato che evidenzia la rilevanza di queste commesse una tantum.
L’analisi dettagliata mostra che le vendite di beni strumentali sono aumentate del 9,9% rispetto al mese precedente. Anche i beni di consumo non durevoli hanno registrato un incremento del 1,7%, mentre quelli intermedi sono cresciuti dello 0,4%. Al contrario, le vendite di beni di consumo durevoli e di energia hanno subito un calo significativo, rispettivamente dell’11,5% e del 6,4%. Questo andamento riflette una domanda interna più debole per questi ultimi due gruppi di prodotti.
A marzo 2025, l’avanzo commerciale dell’Italia con i paesi extra-Ue27 ha raggiunto i 5.958 milioni di euro, un incremento rispetto ai 5.770 milioni dello stesso mese del 2024. Tuttavia, il deficit energetico, che ammonta a 3.867 milioni, è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Ciò evidenzia la continua vulnerabilità dell’Italia in relazione all’importazione di energia, un tema di rilevanza crescente in un contesto di instabilità geopolitica e di fluttuazione dei prezzi energetici.
Il dato del 41,2% di crescita dell’export italiano verso gli Stati Uniti è emblematico della capacità delle aziende italiane di adattarsi a un contesto economico in continua evoluzione. Le strategie adottate per evitare le tariffe e l’anticipo delle spedizioni hanno dimostrato come il made in Italy possa non solo resistere, ma anche prosperare in un mercato competitivo come quello statunitense. La combinazione di queste strategie con l’innovazione e la qualità dei prodotti italiani potrebbe rappresentare un modello per affrontare le sfide future nel commercio internazionale.
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