La viticoltura in Campania sta attraversando una trasformazione radicale, grazie all’adozione di tecnologie avanzate e pratiche di agricoltura di precisione. In vista della 57ª edizione di Vinitaly, che si terrà nel 2025, la Regione Campania e la Camera di Commercio Irpinia Sannio si preparano a presentare un’industria vitivinicola che unisce tradizione e innovazione. Questo evento rappresenta un’importante piattaforma per dimostrare come il futuro della viticoltura campana sia strettamente legato all’uso della tecnologia.
Nel Padiglione Campania (Pad. B) si darà vita a una collettiva di 111 aziende che non solo rappresentano il patrimonio vitivinicolo della regione, ma che incarnano anche storie di innovazione, sostenibilità e visione imprenditoriale.
Tra le iniziative più significative, spicca “Storie di futuro”, giunta alla sua seconda edizione. Questa iniziativa raccoglie testimonianze di nuove imprese emergenti nei territori di Irpinia e Sannio, aree storicamente vocate alla viticoltura. Durante l’inaugurazione del padiglione regionale, il governatore Vincenzo De Luca ha sottolineato l’importanza dell’innovazione, affermando: “La Regione ha finanziato l’introduzione di tecnologie avanzate, accompagnando il rinnovamento delle aziende senza rinunciare alla valorizzazione delle produzioni storiche dell’area vesuviana, dell’Irpinia e del Sannio.”
Questo approccio consente di preservare le tradizioni vitivinicole locali, abbracciando al contempo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
Uno dei progetti più innovativi presentati a Vinitaly è il progetto Dioniso, un’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio Irpinia Sannio in collaborazione con il Distretto Aerospaziale della Campania (DAC) e le università Federico II di Napoli e Unisannio. L’obiettivo principale è implementare una viticoltura di precisione attraverso un sistema integrato di monitoraggio multi-scala.
Le funzioni principali del progetto includono:
Inoltre, si prevede la valorizzazione dei dati agronomici attraverso l’etichettatura. Queste innovazioni sono fondamentali per migliorare la sostenibilità delle pratiche vitivinicole, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la qualità dei vini.
Il professor Luigi Carrino, presidente del DAC, ha spiegato come l’intelligenza artificiale e il machine learning possano essere utilizzati per integrare dati provenienti da sensori, droni e satelliti, creando modelli predittivi che rendono la gestione agronomica sempre più efficiente.
L’innovazione non si limita solo all’adozione di nuove tecnologie, ma include anche una forte componente formativa e promozionale. Girolamo Pettrone, commissario straordinario della Camera di Commercio, ha evidenziato che la transizione digitale della viticoltura campana deve andare di pari passo con la formazione delle imprese agricole e la promozione dei vini campani certificati.
In un contesto globale sempre più competitivo, è fondamentale difendere le quote di mercato, specialmente di fronte a sfide come i dazi imposti dagli Stati Uniti. Pettrone ha anche sottolineato come i vini dell’Irpinia e del Sannio rappresentino attualmente il 30% dell’export totale verso mercati chiave come gli Stati Uniti, rendendo urgente il rafforzamento della competitività attraverso strumenti innovativi.
Con il progetto Dioniso e le iniziative promosse a Vinitaly 2025, la Campania del vino si propone come un modello evolutivo di filiera, radicata nei vitigni storici ma proiettata verso un futuro intelligente e sostenibile. La combinazione di tradizione e innovazione non solo migliora la qualità delle uve, ma contribuisce anche a garantire la sostenibilità e la competitività del settore vitivinicolo campano.
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