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Il Cirò Classico: il vino delle Olimpiadi che conquista l’Europa

Il Cirò Classico è un vino che affonda le radici nella storia e nella tradizione della Calabria, recentemente insignito di un prestigioso riconoscimento a livello europeo. La sua registrazione come Denominazione di Origine Protetta (DOP) nell’ambito dell’Unione Europea rappresenta un traguardo significativo per la viticoltura calabrese, riportando alla luce un passato che si intreccia con le origini delle Olimpiadi. In effetti, il Cirò è stato storicamente considerato il vino “ufficiale” delle Olimpiadi, un nettare offerto agli atleti vittoriosi, celebrando i loro successi con onori divini.

Riconoscimento europeo del Cirò Classico

La Commissione Europea ha ufficialmente registrato la denominazione “Cirò Classico Dop” nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 25 luglio 2025. Questo evento ha reso il Cirò Classico parte delle 529 DOP e IGP italiane, rappresentando la 19esima denominazione vinicola della Calabria. Questo importante riconoscimento si aggiunge a un elenco già ricco di eccellenze, confermando il ruolo centrale dell’Italia nella produzione di vini di alta qualità e nella valorizzazione del patrimonio agroalimentare.

Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, ha commentato con orgoglio: “L’Italia si conferma leader nella qualità. Il vino è un pilastro del made in Italy e la Calabria ha dimostrato una rinnovata capacità di promuoversi, mettendo al centro la qualità.” Questo riconoscimento non è solo un onore per il Cirò, ma evidenzia anche l’importanza delle Indicazioni Geografiche come strumenti per valorizzare il lavoro degli agricoltori e i prodotti tipici di ogni territorio.

La storia affascinante del Cirò Classico

La storia del Cirò Classico è affascinante e risale a tempi antichi. Conosciuto anche come “Krimisa” o “Cremissa”, era il vino preferito dagli atleti dell’Antica Grecia. Secondo fonti storiche, Milone di Crotone, un leggendario lottatore e vincitore di sei giochi olimpici, era un grande appassionato di questo vino, servito durante i trionfi sportivi. Gli atleti, al ritorno dalle competizioni, ricevevano in dono il Cirò, celebrando i loro successi con un momento di convivialità e riconoscimento.

Questa tradizione è stata ripresa anche in epoca moderna: nel 1968, durante le Olimpiadi di Città del Messico, il Cirò è stato scelto come vino ufficiale dell’evento, permettendo agli atleti di degustare un prodotto con radici storiche profonde e un legame indissolubile con il mondo dello sport.

Caratteristiche uniche del Cirò Classico

Il Cirò Classico si distingue per le sue caratteristiche uniche, essendo prodotto principalmente con uve Gaglioppo, che devono costituire almeno il 90% della composizione. Il restante 10% può includere Magliocco, Greco Nero o altre varietà. Le vigne si estendono tra i comuni di Cirò e Cirò Marina, in una zona altimetrica che varia dal livello del mare fino a 462 metri di altitudine. Questo ambiente, caratterizzato da un clima mediterraneo e terreni ricchi di minerali, favorisce la produzione di vini di alta qualità, espressione autentica del territorio calabrese.

La registrazione del Cirò Classico DOP sottolinea l’impegno del Governo italiano nella tutela e promozione dei prodotti agroalimentari di qualità. In un contesto globale sempre più competitivo, il riconoscimento delle denominazioni di origine diventa cruciale per garantire la sostenibilità e la valorizzazione delle tradizioni locali. L’Italia, con oltre 890 prodotti DOP, IGP, STG e IG, rappresenta un esempio di come la qualità possa unirsi alla tradizione, creando un patrimonio culturale e gastronomico senza pari.

Inoltre, il Cirò Classico non è solo un vino da gustare, ma anche un simbolo di identità culturale per la Calabria. Ogni sorso racconta storie di generazioni di viticoltori che hanno lavorato instancabilmente per mantenere vive le tradizioni e le pratiche di produzione. La rinascita del Cirò Classico come vino di eccellenza e la sua recente certificazione europea rappresentano una nuova opportunità per la Calabria di affermarsi nel panorama enologico internazionale.

Grazie a tale riconoscimento, il Cirò Classico avrà l’opportunità di essere valorizzato ulteriormente, non solo sul mercato italiano ma anche a livello europeo, dove la domanda di prodotti autentici e di qualità è in costante crescita. La Calabria, con il suo patrimonio vitivinicolo, si prepara a conquistare nuovi palati, continuando a scrivere la sua storia nel grande libro della viticoltura mondiale.

Redazione Vinamundi

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