Il vino

I consumatori di vino sono sempre più giovani: il 53,7% ha meno di 34 anni

Uno studio dell’Osservatorio Enpaia-Censis presentato a Vinitaly ha analizzato i cambiamenti del rapporto degli italiani con il vino, evidenziando una crescita dell’interesse da parte dei più giovani. Rispetto al passato la fetta di consumatori tra i 18-34 anni è aumentata di 5 punti percentuali, mentre quella degli adulti è diminuita di 3,7 punti percentuali e quella degli anziani di 2,5 punti percentuali. Per i giovani il vino è un mezzo per condividere momenti di relazionalità e convivialità.

I risultati dell’analisi

Questa tendenza porta l’industria del vino ad adattarsi alle preferenze dei giovani consumatori, offrendo prodotti ed esperienze che rispecchino i loro interessi. I giovani consumatori sono più propensi alla sperimentazione, soprattutto quando si tratta di varietà di uve meno conosciute lavorate con metodi vinificazione innovativi. Questo potrebbe includere i vini biologici, biodinamici e naturali e le aziende potrebbero quindi adottare pratiche di marketing tra cui l’uso dei social media per coinvolgere i giovani consumatori.

Vino | pixabay @katetrysh – Vinamundi.it

Come si evince dall’Osservatorio:

  • in venti anni si è registrato un aumento della quota di consumatori tra 18 e 34 anni e una riduzione di quelle tra 35-64enni e longevi con almeno 65 anni,
  • per i giovani il vino è veicolo di relazionalità e convivialità,
  • il 67,7% ama consumare vino in compagnia di altre persone,
  • il 45,3% ama consumarlo fuori casa,
  • il 34,4% lo consuma durante i pasti,
  • per gli adulti è sia veicolo di relazionalità che presenza nel quotidiano dei pasti.

Le preferenze degli italiani

  • il 96,5% degli italiani preferisce il vino italiano,
  • l’83,1% dei consumatori predilige vini Dop e Igp,
  • il 96,2% considera il vino italiano simbolo di qualità, per il 96,1% il gusto, per il 93,8% la tradizione, per il 92% l’identità e per l’84,4% la sostenibilità,
  • il 93,8% pensa che si può educare a bere vino con moderazione e responsabilità, insieme all’88,4% dei giovani, il 94,3% degli adulti e il 96,9% degli anziani,
  • l’87,9% degli italiani apprezza molto le variazioni territoriali dei vini italiani, in particolare l’80% dei giovani, l’89,9% degli adulti e l’89,5% degli anziani.

Il cambiamento climatico

Gli italiani che pensano che il cambiamento climatico modificherà i tipi di vino sono l’83,2% nella fascia dei giovani, l’82,1% degli adulti e l’83,1% degli anziani. L’84,4% degli italiani afferma però di essere fiducioso nella capacità delle imprese di affrontare il problema.

Le dichiarazioni

L’Italia è rinomata in tutto il mondo per la sua ricca tradizione vinicola e continua ad essere uno dei principali produttori di vino al mondo, con una vasta gamma di vini di alta qualità che conquistano mercati nazionali e internazionali. Giorgio Piazza, Presidente della Fondazione Enpaia, ha detto: “Dall’Osservatorio Enpaia-Censis sul consumo di vino per generazioni, presentato al Vinitaly, emerge un elemento positivo, che è quello di un aumento del 5% dei giovani che bevono in modo consapevole vino, collegandolo indissolubilmente alla relazionalità e alla convivialità, tenendo conto della qualità e dell’indicazione geografica di provenienza; si tratta cioè di un consumo consapevole, responsabile e informato. Gli adulti bevono vino in una modalità diversa, a pranzo e a cena, legandolo quindi a una convivialità più tradizionale. Si tratta comunque di un consumo transgenerazionale che mette in evidenza come il vino sia un prodotto che accompagna intimamente lo stile di vita degli italiani”.

Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai Cisl, ha rilevato che: “Gli investimenti di Enpaia, nelle aziende che sanno fare innovazione e promuovere la qualità dei prodotti, assumono una particolare importanza per favorire la crescita del Paese. Un prodotto come il vino si collega alla tradizione enogastronomica e al settore del turismo, rappresentando un asset strategico che occorre valorizzare in tutte le sedi. Il vino va narrato in maniera corretta e promosso perché fa bene al nostro Paese, anche sotto il profilo occupazionale“.

Federico Girotto, Amministratore delegato di Masi Agricola, ha commentato: “L’Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis ha elaborato una ricerca importante, interessante e utile, soprattutto in questo periodo di mercato difficile. Abbiamo peraltro trovato conferma della rilevanza dei fattori su cui Masi lavora da anni, tra cui l’ampliamento di gamma, l’imprescindibilità dell’ancoraggio al territorio, l’emozionalità, la qualità e la sostenibilità: elementi riscontrabili anche nelle tante novità che abbiamo presentato al Vinitaly, tra cui il nuovo Rosa dei Masi e il nostro primo spumante Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese, il Moxxé del Re, che ben rappresentano la continua capacità innovativa del Gruppo radicata in un heritage di oltre due secoli“.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale. Scrivo di cinema, cultura e attualità. Amo la fotografia e la buona musica

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