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I consorzi del vino dell’Umbria chiedono al Ministro Salvini un cambio nel Codice della Strada

In seguito alle recenti modifiche al Codice della Strada, i Consorzi di Tutela dei Vini dell’Umbria hanno deciso di far sentire la propria voce scrivendo una lettera ufficiale al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Questo appello si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la tutela del vino italiano, simbolo della tradizione e della cultura del nostro Paese, e per la promozione di una cultura del consumo responsabile.

L’allarmismo mediatico e le sue conseguenze

I Consorzi coinvolti, tra cui il Consorzio Tutela Vini Montefalco, il Consorzio Tutela Vini Orvieto, il Consorzio Tutela Vini Torgiano e il Consorzio Tutela Vini Trasimeno, hanno espresso il loro disappunto nei confronti di quello che definiscono “terrorismo mediatico” che ha colpito il settore vitivinicolo. Negli ultimi mesi, infatti, si è assistito a una comunicazione distorta riguardante le normative sul consumo di alcol, generando confusione tra i consumatori e provocando un calo delle vendite di vino.

I produttori di vino dell’Umbria hanno voluto chiarire che il nuovo Codice della Strada non ha modificato il limite legale di alcolemia per chi si mette alla guida, fissato a 0.5 g/l. Tuttavia, l’allarmismo generato dai media ha portato a una percezione errata che potrebbe indurre i consumatori a credere che vi sia un divieto assoluto di consumo di alcol prima di mettersi al volante. Questa informazione fuorviante penalizza anche coloro che si comportano in modo responsabile, praticando un consumo moderato e consapevole del vino.

Proposte per un consumo responsabile

In questo contesto, i Consorzi hanno lanciato un appello al Governo italiano affinché vengano diffuse linee guida chiare sul consumo di vino. È fondamentale fornire ai consumatori informazioni pratiche e corrette per garantire un approccio responsabile al consumo di alcol. Tra le proposte avanzate dai produttori ci sono:

  1. Indicazioni precise sulle quantità sicure da assumere in un contesto di consumo moderato.
  2. Promozione di abitudini virtuose, come designare un guidatore sobrio.
  3. Suggerire di portare a casa la bottiglia non terminata al ristorante.

Inoltre, i Consorzi hanno chiesto una comunicazione efficace riguardante il fatto che non ci sono state modifiche legislative ai limiti di alcolemia vigenti, affinché i consumatori non si sentano spaventati o confusi riguardo alla possibilità di gustare un bicchiere di vino in occasioni sociali.

Difendere la tradizione vinicola italiana

I Consorzi di Tutela dei Vini dell’Umbria hanno da sempre dimostrato un forte impegno nella promozione della cultura del vino, basata su valori di moderazione e qualità. In questo spirito, propongono anche soluzioni innovative, come la produzione di bottiglie di minori dimensioni (0.375 litri), che possono facilitare un consumo responsabile, specialmente nei ristoranti.

Il clima attuale di allarmismo e confusione rappresenta una minaccia non solo per i produttori, ma anche per l’intera cultura vinicola italiana. I Consorzi del Vino dell’Umbria sono determinati a difendere il settore vitivinicolo, chiedendo al Governo un intervento chiaro e deciso. È essenziale garantire una comunicazione corretta e trasparente verso i consumatori, per evitare di compromettere la reputazione e la tradizione di un prodotto che è il frutto di secoli di passione e competenza.

La lettera indirizzata al Ministro Salvini rappresenta quindi un appello per la salvaguardia del vino italiano, affinché venga riconosciuto non solo come un prodotto da consumare, ma come un simbolo della cultura, dell’arte e della storia italiana. In un momento in cui il settore si trova ad affrontare sfide senza precedenti, è fondamentale che le istituzioni comprendano l’importanza di tutelare e valorizzare il vino, incoraggiando al contempo un consumo responsabile e consapevole.

Redazione Vinamundi

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