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I cinque migliori liquori da bere dopo un pranzo o una cena

Non c’è niente di meglio che concludere un pranzo o una cena con un buon caffè. Meglio ancora se è disponibile un liquore, che ci si trovi a casa, da amici o in un ristorante. Stuzzica il palato, dona un nuovo e ultimo sapore per il pasto e in piccole dosi non guasta mai. Cinque bevande, in particolare, riescono a rispettare i requisiti di questa tradizione enogastronomica.

Immagine | Pixabay @PublicDomainPictures

Il mirto

Vera essenza dello spirito sardo, è il liquore più popolare dell’isola ed è ottenuto dalla macerazione alcolica delle bacche di mirto. Dalle bacche della pianta arbustiva tipica della macchia mediterranea si produce così un liquore di colore rosso. Ne esiste però anche una bianca ottenuta con le bacche depigmentate. Il mirto viene sfruttato come digestivo, aperitivo o chiusura di un pranzo e una cena. Spesso viene anche preparato in casa.

Il limoncello

È forse il liquore italiano più conosciuto in Italia e nel mondo. Si tratta di una bevanda dolce molto alcolica ottenuta dall’unione di scorze di limone macerate nell’alcol e uno sciroppo a base di acqua di zucchero. Il limoncello più pregiato è invece quello ottenuto dai limoni di Sorrento. La sua storia ha origine nei primi anni del Novecento, con una fama che si è estesa in tutto il globo. Ideale da gustare se si è di passaggio intorno al golfo di Amalfi o nella provincia di Salerno.

Il liquore alla liquirizia

Il liquore alla liquirizia è tipico della tradizione della calabrese. Il motivo è che nella punta dello Stivale si trova una liquirizia considerata la più buona del mondo, che viene esportata e utilizzata in tutto il mondo. Si produce con la polvere della radice ed è ottimo da essere consumato dopo i pasti, come digestivo o come rinfresco nelle giornate più calde.

Immagine | Pixabay @PublicDomainPictures

Il nocino

Balzo nel Nord Italia con il nocino, liquore di colore bruno acceso e dalla grande densità. Originario dell’Emilia Romagna, la sua preparazione prevede la macerazione delle noci accuratamente selezionate in una soluzione di alcol e zucchero. Per chi ama le spezie è possibile aggiungere a piacere anche chiodi di garofano e cannella.

La sambuca

Il cerchio si chiude con la sambuca, dall’odore inconfondibile e dal colore trasparente dovuto alla distillazione di anice stellato e finocchio. A discapito del nome e del richiamo alle terre del Sud Italia, la sambuca è originaria di Civitavecchia, vicino a Roma: è infatti qui che è possibile assaggiare il prodotto fatto con la ricetta originale.

Lorenzo Rotella

Leggo e scrivo da quando ne ho memoria e sono un critico onnivoro di cinema e letteratura. Militante dell’associazione Carovana Antimafia Ovest Milano dal 2018, copywriter di cronaca per grandi media dal 2019, giornalista del quotidiano La Stampa dal 2021, collaboratore del magazine e sito web Green Planner dal 2022, autore della raccolta di poesie “Mille Soli Una Notte” edito da NMBook World.

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