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Giacomo Bartolommei di Caprili assume la presidenza del Consorzio del Brunello di Montalcino

L’elezione di Giacomo Bartolommei a presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino segna un momento significativo per la storica denominazione toscana. Con soli 33 anni, Bartolommei è il più giovane presidente nella storia del Consorzio. La sua nomina, avvenuta all’unanimità da parte del consiglio di amministrazione, rappresenta un cambio generazionale e un’opportunità di rinnovamento per il settore vinicolo della zona.

La cantina Caprili e il percorso di Bartolommei

La cantina Caprili, fondata nel 1965 dalla famiglia Bartolommei, si trova nel sud-ovest del Comune di Montalcino ed è conosciuta per la produzione di vini di alta qualità, in particolare il Brunello. Bartolommei ha iniziato a lavorare ufficialmente nella cantina nel 2016, anno in cui ha avuto la sua prima vendemmia. Dopo aver conseguito il diploma in Enologia e Viticoltura presso l’Istituto Tecnico Agrario Ricasoli di Siena, ha proseguito con la laurea in Economia e Commercio all’Università di Siena nel 2018. Questa combinazione di competenze tecniche e commerciali lo rende particolarmente adatto a guidare il Consorzio in un periodo di sfide e opportunità.

Unione e coesione tra i produttori

Uno dei punti salienti del suo discorso di insediamento è stata la gratitudine espressa verso i soci del Consorzio, evidenziando l’importanza della coesione tra i produttori. Bartolommei ha affermato: “La grande percentuale dei produttori presenti alle ultime elezioni è un messaggio forte di appartenenza al Consorzio”. Questo aspetto di unità è cruciale in un contesto economico che richiede un’azione energica, soprattutto in termini di promozione e comunicazione del marchio Brunello di Montalcino, riconosciuto a livello internazionale.

La squadra di vice presidenti e le strategie future

Bartolommei sarà affiancato da un team di vice presidenti, tra cui:

  1. Andrea Cortonesi di Uccelliera, che guiderà la Commissione Tecnica.
  2. Fabio Ratto di Antinori, al vertice della Commissione Istituzionale.
  3. Bernardino Sani di Argiano, coordinatore della Commissione Promozione.

Questo gruppo di lavoro, composto da esperti del settore, contribuirà a indirizzare le strategie future del Consorzio. Uno degli obiettivi di Bartolommei è valorizzare il prestigio dei vini del territorio e potenziare la loro percezione sul mercato. Il Brunello di Montalcino, considerato il top brand della denominazione, rappresenta un’importante risorsa economica per la regione.

Inoltre, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino attualmente riunisce 214 soci, a testimonianza della vitalità del settore vinicolo locale. I vigneti sotto la tutela del Consorzio si estendono per oltre 4.300 ettari, con 2.100 ettari specificamente dedicati al Brunello, la cui produzione è regolamentata da rigide normative dal 1997. Questa attenta gestione è fondamentale per mantenere la qualità e l’autenticità del Brunello, riconosciuto come uno dei migliori vini rossi al mondo.

Con l’ingresso di nuove figure nel consiglio di amministrazione, come Violante Gardini Cinelli Colombini di Casato Prime Donne, si segna un ulteriore passo verso una maggiore inclusività e diversità all’interno del Consorzio. Questo cambiamento è particolarmente significativo in un settore tradizionalmente dominato da figure maschili e rappresenta un passo avanti verso una leadership più equilibrata.

Il futuro del Brunello di Montalcino si presenta ricco di sfide ma anche di opportunità. Bartolommei ha sottolineato l’importanza di un’azione integrata per affrontare le sfide del mercato globale, dove la concorrenza è agguerrita e la differenziazione è fondamentale. Le strategie promozionali dovranno essere innovative e mirate, con un’attenzione particolare all’immagine del Brunello come simbolo di qualità e tradizione.

In questo contesto, la nuova leadership di Bartolommei potrebbe rappresentare un cambiamento positivo per il Consorzio, portando fresche idee e una visione moderna per il futuro del Brunello di Montalcino. La capacità di unire i produttori, promuovere efficacemente i vini e garantire la qualità e l’integrità della denominazione sarà cruciale per il successo del Consorzio nei prossimi anni.

Redazione Vinamundi

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