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Frescobaldi svela Gorgona 2024: il fine wine che promette grandi emozioni

L’isola di Gorgona, conosciuta come l’ultima colonia penale attiva in Europa, rappresenta un esempio straordinario di rinascita e speranza grazie al progetto avviato nel 2012 dai Marchesi Frescobaldi in collaborazione con l’Istituto Penitenziario dell’isola. Qui, la produzione vinicola non è solo un’attività agricola, ma un potente strumento di reinserimento sociale per i detenuti, che trovano nella viticoltura un’opportunità di riscatto e crescita personale.

Lamberto Frescobaldi ha creduto fin dall’inizio in un concetto innovativo: offrire ai detenuti una seconda possibilità attraverso il lavoro e la formazione. Sotto la guida esperta del direttore enologo Niccolò D’Afflitto e del capo progetto Federico Falossi, i detenuti imparano a coltivare la vite e a gestire tutte le fasi della produzione vinicola. Questo processo non solo produce un vino di alta qualità, ma crea anche un ambiente di lavoro rispettoso e dignitoso, dove i partecipanti possono sperimentare un senso di comunità e appartenenza.

Un luogo di esperienze magiche

“Questa isola – afferma Giuseppe Renna, direttore del carcere – è un luogo dove si vivono esperienze magiche, unendo tutti i nostri sforzi per creare una comunità armoniosa e rispettosa.” La filosofia alla base di Gorgona è quella di trasformare un luogo di detenzione in uno spazio di crescita, dove il contatto con la natura e il lavoro manuale contribuiscono al benessere psicologico e sociale dei detenuti.

La peculiarità del progetto Gorgona si riflette anche nella sua produzione vinicola. Il Gorgona 2024, un vino prodotto in edizione limitata, è un simbolo di un percorso sociale e di una ricerca enologica unica nel suo genere. Lamberto Frescobaldi sottolinea l’importanza del riconoscimento del vino da parte del pubblico: “Un fine wine, secondo me, è qualcosa che viene decretato dal pubblico. La domanda per questo vino è cresciuta nel tempo, il che è un chiaro segnale della sua qualità.”

Un vino di solidarietà

Il vino Gorgona non è solo una scelta per i collezionisti o gli amanti del vino; è anche un atto di solidarietà e un modo per supportare un progetto di grande valore sociale. “Chi sceglie Gorgona lo fa principalmente per il gusto, non solo per la storia che rappresenta”, afferma Frescobaldi, evidenziando la sfida di comunicare il valore di questa iniziativa. “Far capire il significato di questo progetto è difficile, ma credo che alla fine la scelta ricada sul gusto e sul valore del vino stesso.”

Ogni anno, l’etichetta di Gorgona presenta un tema unico. Per il 2024, il focus è sulle “ali leggere” dell’isola, celebrando le 50 specie di farfalle che abitano l’arcipelago toscano. Questi insetti simboleggiano non solo la biodiversità dell’isola, ma anche la pratica del sovescio, una tecnica agronomica che mantiene il suolo fertile e vivo, rappresentando il processo di cambiamento personale che i detenuti stanno vivendo.

Il Gorgona Costa Toscana Igt 2024

Il Gorgona Costa Toscana Igt 2024 è un bianco prodotto da uve vermentino e ansonica, varietà che riflettono perfettamente il territorio dell’isola: salmastro, luminoso e ventoso. Al palato, il vino si presenta con un colore giallo paglierino intenso e brillante, offrendo un bouquet aromatico complesso con profumi di ginestra, camomilla, bergamotto e fiori di zagara, arricchiti da note di frutta esotica matura e una caratteristica mineralità.

Questo vino non è solo un prodotto vinicolo, ma un racconto liquido dell’isola di Gorgona, un gesto agricolo che parla di futuro e speranza. Ogni bottiglia racchiude non solo il sapore del mare e della terra, ma anche la storia di chi lavora con passione e dedizione per costruire una vita nuova. Gorgona è un esempio di come la viticoltura possa diventare un atto civile, un progetto sociale replicabile che offre a chi è in difficoltà un’opportunità di riscatto e di reinserimento. In ogni sorso di Gorgona, si può percepire una miscela di salsedine e redenzione, un invito a riflettere sulla potenza del cambiamento e sulla capacità di ogni individuo di riscrivere la propria storia.

Redazione Vinamundi

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