Il settore degli spiriti è un pilastro fondamentale per le economie degli Stati Uniti e dell’Italia, contribuendo a sostenere circa 2 milioni di posti di lavoro in entrambi i paesi. Questo comparto ha visto un incremento significativo nel commercio, con un aumento del 450% dal 1997 al 2018, raggiungendo un valore di circa 200 miliardi di dollari. Tuttavia, l’introduzione di dazi durante la presidenza Trump ha avuto conseguenze devastanti, con una diminuzione del 20% delle esportazioni di whiskey americano verso l’Europa e un crollo del 41% dei liquori italiani negli Stati Uniti.
In questo contesto, Federvini e Discus hanno unito le forze per lanciare un appello volto a prevenire la reintroduzione di dazi sugli spiriti nel commercio transatlantico. Questa richiesta è stata formulata durante una conferenza stampa all’Associazione della Stampa Estera in Italia, a Roma, in attesa delle decisioni del presidente degli Stati Uniti.
Chris Swonger, presidente e CEO di Discus, ha evidenziato l’interconnessione tra le industrie degli spiriti statunitensi e italiane. Ha dichiarato: “Mantenere un commercio equo e reciproco senza dazi attraverso l’Atlantico è fondamentale per garantire che i nostri settori, che stanno affrontando mercati incerti e impegnativi, non subiscano ulteriori pressioni economiche”. Swonger ha anche esortato il presidente Trump e la premier italiana Giorgia Meloni a trovare un terreno comune per prevenire l’imposizione di dazi.
D’altra parte, Micaela Pallini, presidente di Federvini, ha messo in luce le difficoltà già affrontate dalla sua industria a causa dei dazi. Ha affermato: “È essenziale che produttori e istituzioni collaborino a livello internazionale per proteggere una filiera che rappresenta un importante patrimonio economico e culturale”. Pallini ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme per prevenire ostacoli e alimentare una crescita condivisa e sostenibile.
L’urgenza di questa richiesta è accentuata dalla scadenza imminente della sospensione dei dazi di riequilibrio, attualmente riguardanti il contenzioso su acciaio e alluminio. Se questa sospensione non verrà prolungata, a partire dal 1 aprile 2025, le importazioni di whiskey statunitense nell’Unione Europea saranno nuovamente soggette a dazi del 50%. Una misura del genere vanificherebbe i segnali di ripresa già osservati, con un incremento del 60% registrato tra il 2021 e il 2023, in seguito alla sospensione dei dazi.
Il mercato degli spiriti italiani è particolarmente significativo, con gli Stati Uniti che rappresentano il primo mercato intercontinentale. Nei primi dieci mesi del 2023, il valore delle esportazioni ha raggiunto quasi 190 milioni di euro, con una crescita del 7,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo evidenzia l’illustre posizione degli spiriti italiani nel panorama globale, ma anche la vulnerabilità del settore di fronte a potenziali nuove misure protezionistiche.
Il settore degli spiriti non è solo un simbolo di tradizioni e culture, ma è anche caratterizzato da produzioni con Indicazioni Geografiche Protette (IGP), fortemente legate ai territori e alle comunità locali. È fondamentale tutelare queste specificità, poiché politiche commerciali restrittive potrebbero comprometterle.
La chiamata all’azione di Federvini e Discus non è solo una questione economica, ma anche una salvaguardia di un patrimonio culturale che unisce Italia e Stati Uniti. La cooperazione tra i due paesi è essenziale per garantire un futuro prospero e sostenibile per un settore che rappresenta l’eccellenza delle produzioni alcoliche. La sfida consiste nel trovare un equilibrio che permetta di mantenere aperti i mercati, tutelando al contempo i diritti e gli interessi di tutti gli attori coinvolti nella filiera produttiva.
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