Il Falerio DOC è un vino bianco che incarna la storia e la cultura delle Marche attraverso l’arte dell’assemblaggio. Per festeggiare il suo 50° anniversario, Vigneti Vallorani, un’azienda storica del Piceno, ha organizzato un evento di grande rilevanza, invitando Pietro Russo, Master of Wine e uno dei pochi italiani a detenere questo prestigioso titolo. L’evento, tenutosi il 23 giugno a Colli del Tronto (AP), ha rappresentato un’importante occasione per riscoprire un vino che, sebbene spesso considerato sottovalutato, rivela identità e potenziale evolutivo sempre più interessanti.
Durante la masterclass, i partecipanti hanno potuto confrontare il Falerio con alcuni dei blend più rinomati a livello internazionale, come:
Questo dialogo tra diversi territori ha messo in luce come il “mescolare con senso” non sia solo una scelta tecnica, ma una vera e propria espressione culturale. Pietro Russo ha sottolineato che “il blend non è un compromesso, ma una dichiarazione di identità”. Questo approccio raffinato non solo valorizza l’unicità del territorio marchigiano, ma si traduce anche in un prodotto che può vantare coerenza stilistica e longevità.
L’evento ha incluso una verticale di “Avora”, l’etichetta di punta dei Vallorani, che ha messo in evidenza annate dal 2020 al 2011. Questo viaggio nel tempo ha sorpreso i partecipanti, dimostrando l’integrità, l’evoluzione e la capacità di raccontare il territorio attraverso le diverse espressioni del Falerio.
Nata nel 1975, la DOC Falerio è la terza più antica delle Marche e rappresenta un tassello fondamentale nel panorama vitivinicolo del centro Italia. Inizialmente considerato un vino semplice e quotidiano, il Falerio ha subito una metamorfosi grazie a produttori che hanno saputo riconoscerne l’anima e interpretarla con occhi nuovi. Rocco e Stefano Vallorani, attuali gestori dell’azienda, hanno dichiarato: “Chi ci conosce sa quanto crediamo nel blend, non solo per tradizione, ma perché riflette l’anima del Piceno: terra di passaggi, di incroci, di complessità”.
Tuttavia, non sono mancati toni critici. I Vallorani hanno espresso dispiacere per il fatto che il Consorzio non abbia colto l’occasione del 50° anniversario per promuovere attivamente la denominazione. “Crediamo servano visione e coraggio per restituire al Falerio il posto che merita nel panorama vinicolo italiano”, hanno aggiunto, sottolineando l’importanza di una maggiore valorizzazione.
A concludere la giornata, un pranzo preparato dallo chef Alessio Pieralisi ha offerto ai partecipanti una lettura contemporanea della cucina picena, perfettamente abbinata ai vini in degustazione. Questo momento è stato più di un semplice pasto; è stata una celebrazione dell’identità culinaria marchigiana, che, come il Falerio, è frutto di una tradizione profonda e di un’interpretazione moderna.
L’abbinamento tra Falerio e piatti tipici della regione, come i vincisgrassi o il brodetto, ha dimostrato come questo vino possa arricchire l’esperienza gastronomica, creando un dialogo tra il cibo e il vino che esalta le caratteristiche di entrambi. La freschezza e le note floreali del Falerio si sposano perfettamente con antipasti di mare e di terra, primi piatti tradizionali, carni bianche e formaggi freschi, rendendolo una scelta versatile per qualsiasi occasione.
Il Falerio DOC, con la sua composizione che prevede un minimo dell’80% di Trebbiano Toscano, Passerina e Pecorino, ha saputo conquistarsi un posto di rilievo nel cuore degli appassionati di vino. La sua versatilità e il potenziale di invecchiamento, come dimostrato dalla verticale di “Avora”, fanno di questo vino un protagonista nel panorama dei bianchi italiani.
La combinazione di freschezza, acidità e note fruttate, insieme alla capacità di evolversi nel tempo, rende il Falerio non solo un vino da degustare, ma un vero e proprio racconto di un territorio ricco di storia e cultura. Con il passare degli anni, e grazie agli sforzi di produttori come Vigneti Vallorani, il Falerio DOC si appresta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, puntando a un riconoscimento sempre maggiore sia a livello nazionale che internazionale.
In questo contesto di rinnovamento e valorizzazione, il Falerio DOC si propone come un vino che, pur rimanendo fedele alle sue radici, guarda con ambizione e determinazione al futuro. La celebrazione dei 50 anni di questa denominazione è solo l’inizio di un percorso che promette di portare alla luce ulteriori sfaccettature di un vino che merita di essere conosciuto e apprezzato.
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