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Fabio Zenato torna alla presidenza del Consorzio Lugana Doc: focus su enoturismo e giovani talenti

Il Consorzio Lugana Doc ha recentemente confermato Fabio Zenato alla presidenza per un nuovo mandato triennale, un passo significativo verso il rafforzamento e la valorizzazione di questa storica denominazione vinicola. Zenato, imprenditore di spicco e alla guida dell’azienda di famiglia Le Morette, ha condiviso con entusiasmo gli obiettivi futuri durante l’assemblea del Consorzio. Ha sottolineato che, sebbene il lavoro svolto finora abbia già fatto crescere la notorietà del Lugana, c’è ancora molto da fare. “Siamo solo all’inizio”, ha affermato Zenato, richiamando l’attenzione sulle sfide che attendono il Consorzio nei prossimi anni.

Le sfide del 2023

Il 2023 si è rivelato un anno difficile per il Lugana, con una vendemmia che ha visto un calo significativo della produzione, portando i volumi totali a circa 21 milioni di bottiglie. Tuttavia, questo non ha fermato le ambizioni del Consorzio, che si propone di affrontare il futuro su quattro fronti principali:

  1. Identità
  2. Sostenibilità
  3. Qualità
  4. Innovazione

Questi elementi sono considerati i pilastri fondamentali per costruire il futuro del Lugana e guideranno le strategie per rafforzare la presenza della denominazione sui mercati internazionali.

La nuova leadership e le strategie

La nuova composizione del consiglio di amministrazione è rappresentativa delle diverse categorie produttive del settore, includendo viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. Insieme a Zenato, i quattro vice presidenti – Roberto Girelli, Francesco Mascini, Paolo Pasini e Alberto Zenato – lavoreranno a stretto contatto con il direttore del Consorzio, Edoardo Peduto, per sviluppare e implementare le strategie delineate.

Un tema centrale sarà la sostenibilità, un aspetto sempre più importante nel mondo del vino. Il Consorzio si impegnerà a migliorare la qualità dei vini attraverso pratiche agricole sostenibili e innovative. È in fase di avvio un progetto di ricerca che mira a sviluppare tecniche avanzate, che non solo miglioreranno la qualità del Lugana, ma contribuiranno anche a definirne ulteriormente l’identità. La qualità, infatti, è un elemento chiave per garantire che il Lugana continui a essere apprezzato, non solo in Italia, ma anche all’estero.

Espansione nei mercati esteri e enoturismo

Attualmente, il 65% della produzione di Lugana viene esportato in 65 Paesi. Il Consorzio intende ampliare ulteriormente questo raggio, puntando non solo sull’Europa, ma anche su mercati emergenti e sulle nuove abitudini di consumo. In questo contesto, l’adozione di linguaggi innovativi sarà cruciale per attrarre nuovi consumatori e per comunicare efficacemente il valore del Lugana.

L’enoturismo rappresenta un altro punto focale nella strategia del Consorzio. Con il Lago di Garda come sfondo, l’enoturismo può fungere da volano per consolidare il legame tra il territorio e il vino. Il Consorzio prevede di creare sinergie con altri Consorzi, valorizzando l’esperienza enoturistica e attirando visitatori interessati a scoprire non solo i vini, ma anche la cultura e le tradizioni locali. Questo approccio non solo promuoverà il Lugana, ma contribuirà anche a sostenere l’economia locale, creando opportunità di lavoro e sviluppo per le comunità circostanti.

In questo periodo di transizione e sfide, la leadership di Fabio Zenato sarà fondamentale per guidare il Consorzio verso un futuro di successo. Con il supporto di un consiglio di amministrazione coeso e motivato, il Consorzio è pronto a intraprendere un percorso che promette di portare il Lugana a nuovi traguardi, sia in termini di qualità che di riconoscibilità a livello internazionale.

Redazione Vinamundi

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