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Emilia-Romagna: il vigneto che conquista il mondo con produzione e biologico in crescita

Il 2024 si chiude con risultati molto positivi per il vigneto dell’Emilia-Romagna, un settore che continua a mostrare una crescita significativa sia nella produzione che nell’export. La regione si prepara a presentarsi al Vinitaly 2025 con numeri incoraggianti, frutto di un impegno costante verso l’innovazione, la sostenibilità e la promozione sui mercati esteri.

Grazie a un clima favorevole e all’assenza di gravi criticità idriche, il vigneto emiliano-romagnolo ha prodotto ben 8,61 milioni di quintali di uva nel 2024, segnando un incremento dell’8% rispetto ai 7,97 milioni del 2023. Questo straordinario risultato è stato possibile grazie alla coltivazione su oltre 51.000 ettari, con una resa media di 170 quintali per ettaro. Si prevede, inoltre, una produzione potenziale di circa 7 milioni di ettolitri di vino, con 6,65 milioni di ettolitri di vino finito, in aumento dell’8,4% rispetto all’anno precedente. I dati rivelano che le rivendicazioni sono state maggiormente a favore del vino da tavola, che rappresenta il 46,4% della produzione, seguito dagli IGT con il 35,5%, DOC con il 16,4%, varietali con l’1,3% e DOCG con lo 0,4%. Un dato particolarmente interessante è la predominanza dei vini bianchi, che hanno raggiunto il 61,4% della produzione totale.

L’emilia-romagna tra le prime regioni vitivinicole

L’Emilia-Romagna si conferma così tra le prime cinque regioni vitivinicole italiane, con 52.975 ettari vitati, posizionandosi subito dopo Veneto, Sicilia, Puglia e Toscana. Sebbene si registri una leggera contrazione rispetto al 2022, quando si raggiunsero i 53.235 ettari, la superficie vitata a biologico ha conosciuto un notevole incremento, arrivando a 6.204 ettari a fine 2024, pari al 12% del totale regionale e con un aumento del 33,3% rispetto al 2018. Tra le province più virtuose nel biologico troviamo Forlì-Cesena, Piacenza, Modena, Reggio Emilia e Bologna, che stanno contribuendo a una crescente attenzione verso pratiche agricole sostenibili e rispettose dell’ambiente.

Riorganizzazione e crescita dell’export

Negli ultimi dieci anni, il vigneto emiliano-romagnolo ha vissuto una profonda riorganizzazione strutturale. Mentre la superficie vitata è aumentata del 2,1%, il numero delle aziende vitivinicole ha subito una significativa diminuzione del 30,5%, passando da oltre 21.000 a 15.243. Questo cambiamento riflette una tendenza nazionale che privilegia l’efficienza e le dimensioni aziendali, essenziali per affrontare le sfide della concorrenza globale. Attualmente, le province con il maggior numero di aziende vitivinicole sono Ravenna, Modena, Reggio Emilia e Forlì-Cesena, seguite da Bologna, Piacenza, Rimini, Parma e Ferrara.

Un altro dato di grande rilevanza è l’export vinicolo dell’Emilia-Romagna, che ha registrato una crescita del 0,6% nel 2024, raggiungendo un valore complessivo di 464,5 milioni di euro. La regione si posiziona così tra le prime cinque per export vinicolo a livello nazionale, subito dopo Veneto, Toscana, Piemonte e Trentino-Alto Adige. A livello complessivo, l’Italia ha raggiunto un record di 8,1 miliardi di euro di vino esportato, con un incremento del 5,5% rispetto al 2023, e l’Emilia-Romagna si inserisce perfettamente in questo trend positivo.

Investimenti strategici per il futuro

Negli ultimi anni, la Regione Emilia-Romagna ha investito circa 100 milioni di euro nel comparto vitivinicolo, con priorità strategiche mirate. Tra queste, spiccano la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, con un investimento di 11 milioni di euro all’anno (46% del totale), per aumentare la qualità delle uve a costi competitivi. Inoltre, sono stati destinati 8 milioni di euro all’anno (31%) per investimenti in tecnologia e innovazione, e 5,7 milioni di euro all’anno (23%) per la promozione nei mercati esteri. I principali mercati target per l’export sono Stati Uniti, Messico, Canada, Cina, Giappone e Russia, con una crescente attenzione anche verso il Sud Est Asiatico e l’Oceano Indiano.

Per il 2025, la Regione ha previsto ulteriori investimenti di 21 milioni di euro dedicati alla promozione, tutela e valorizzazione del vino emiliano-romagnolo, consolidando così un comparto in continua trasformazione e pronto ad affrontare le sfide globali.

La crescita produttiva, l’impegno verso il biologico, la razionalizzazione aziendale e la costante promozione internazionale sono i pilastri di una strategia che guarda lontano. L’Emilia-Romagna, grazie alla sua identità vitivinicola unica e ai vini di alta qualità, si prepara a raccontare al mondo la sua storia, le sue tradizioni e la passione che caratterizzano ogni bottiglia prodotta. Con una nuova generazione di imprenditori e viticoltori pronti a innovare, il futuro del vigneto emiliano-romagnolo appare luminoso e ricco di opportunità.

Redazione Vinamundi

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