La Doc Garda rappresenta una delle realtà vinicole più promettenti e affascinanti d’Italia, estendendosi tra Lombardia e Veneto. Con un notevole incremento delle vendite, che ha raggiunto il 10% nei primi cinque mesi del 2025 rispetto all’anno precedente, la denominazione è sulla buona strada per superare le 22 milioni di bottiglie vendute entro la fine dell’anno. Questa crescita è sostenuta da un territorio privilegiato, affacciato sul lago più grande d’Italia e caratterizzato da un microclima ideale per la viticoltura. Le province di Brescia, Mantova e Verona contribuiscono a creare un ambiente favorevole, esaltando le caratteristiche uniche delle uve.
Durante l’evento annuale “Garda Stories”, organizzato dal Consorzio Garda Doc, il presidente Paolo Fiorini ha messo in evidenza come la forza della Doc Garda risieda nel suo legame con il Lago di Garda. La notorietà del territorio e la facilità di pronuncia del nome sono elementi che attraggono i consumatori, in particolare i giovani. Fiorini ha sottolineato che la comunicazione del brand è strettamente connessa al lago, favorendo un “approccio semplice al vino”.
La Doc Garda ha intrapreso un percorso di modifica del disciplinare per ridurre il titolo alcolometrico minimo della Garganega da 10,5% a 9% vol.. Questa decisione risponde alla crescente domanda di vini più leggeri e freschi, in linea con le tendenze emergenti nel mercato del vino. Il Comitato tecnico vini ha già espresso una valutazione positiva su questa modifica, rappresentando un passo significativo verso l’adattamento alle preferenze dei consumatori.
Il mercato della Doc Garda si concentra principalmente nel canale moderno, con potenzialità di crescita nel settore della ristorazione (horeca). Il progetto strategico avviato nel 2022 mira a fornire strumenti ai produttori per valorizzare le peculiarità del territorio. La ricerca di “Wine Meridian” ha evidenziato l’appeal del nome “Garda” e il potenziale enoturistico della zona, pur segnalando la necessità di una comunicazione più efficace e di una maggiore presenza nel canale horeca.
Le opportunità di crescita si estendono anche ai mercati esteri, in particolare Germania, Svizzera e Francia. Tuttavia, la mancanza di educazione al vino tra le nuove generazioni richiede una strategia mirata per attrarre i consumatori. La stabilità dei prezzi è un altro fattore cruciale: fluttuazioni eccessive potrebbero danneggiare la percezione del prodotto e del marchio.
In conclusione, la Doc Garda si trova in una posizione favorevole per affrontare le sfide del mercato globale, puntando sulla sua unicità e sul legame con il territorio. La costruzione di un modello interprofessionale che unisca produttori, distributori e consumatori sarà fondamentale per promuovere una visione comune e un’identità forte. Con un nome evocativo e un potenziale significativo, la Doc Garda è pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia nel panorama vinicolo italiano e internazionale.
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