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Dazi USA, Agea al Vinitaly: “Fare sistema per promozione verso paesi terzi”

Agea ha sottolineato l’importanza della collaborazione con le istituzioni per salvaguardare la competitività italiana nel settore vitivinicolo

Agea al Vinitaly | Instagram @vinitalyofficial – alanews

 

L’importanza della promozione del vino italiano nei mercati esteri è stata al centro di un evento significativo tenutosi al Vinitaly. Durante questo incontro, Agea ha lanciato un appello per una maggiore collaborazione tra tutti gli attori della filiera vinicola. Questo evento si è svolto in un contesto complesso, segnato dalla recente introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti, che ha messo a dura prova la competitività del nostro vino nel mercato globale.

Un approccio dinamico e flessibile

Luca Rigotti di Confcooperative-FedagriPesca ha enfatizzato l’importanza di adottare un approccio di dinamicità e flessibilità. Secondo Rigotti, è fondamentale instaurare un dialogo attivo e costruttivo con le istituzioni europee, il Ministero dell’Agricoltura e Agea stessa, per evitare che l’industria vinicola italiana perda terreno rispetto ai concorrenti internazionali. La crisi dei dazi ha reso evidente la necessità di una strategia unitaria che coinvolga tutti i soggetti, dai produttori ai consorzi.

Affrontare le sfide del mercato

Cristina Tinelli di Confagricoltura ha descritto la situazione attuale come “difficile ma di vigile attesa“, sottolineando l’importanza di affrontare non solo i dazi, ma anche le barriere non tariffarie che potrebbero ostacolare l’accesso ai mercati. Ha ribadito che la semplificazione delle procedure deve essere concreta e non solo teorica, per garantire che i produttori italiani possano continuare a competere ad armi pari.

Filippo Mobrici di Federdoc ha richiamato l’attenzione sulla resilienza del settore e sull’importanza del supporto istituzionale. Secondo Mobrici, le istituzioni devono esercitare un ruolo proattivo nell’aprire nuovi scenari commerciali e nella creazione di opportunità per i produttori. Carmen Caruccio di Unione Italiana Vini ha aggiunto che è cruciale tutelare le aziende durante le fasi di programmazione e nell’adattamento delle azioni intraprese.

Esplorare nuovi mercati

Fabio Refrigeri di Coldiretti ha fatto notare che il settore è in attesa di vedere gli effetti reali dei dazi e ha suggerito l’importanza di cercare nuovi mercati per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti. Domenico Mastrogiovanni di Cia ha proposto la creazione di un “vocabolario condiviso” per guidare i piccoli produttori nella navigazione del panorama internazionale, rendendo più accessibili i progetti di promozione.

Alessandro Cuscianna di Copagri ha evidenziato la necessità di esplorare nuovi sbocchi commerciali per diversificare i mercati di esportazione. Stefano Sequino del Consorzio Doc delle Venezie ha confermato che, nonostante il mercato statunitense rappresenti una fetta significativa delle esportazioni, è essenziale consolidare i mercati esistenti e non abbandonare le strategie promozionali, poiché ciò potrebbe favorire la concorrenza di prodotti non italiani.

Il direttore di Agea, Fabio Vitale, ha concluso l’incontro sottolineando l’importanza di unire le forze con le Regioni e la filiera per affrontare le sfide attuali. La gestione dei dati e delle informazioni, ha affermato, è stata una vera e propria rivoluzione, portando risultati tangibili e un supporto concreto al settore vitivinicolo. La cooperazione tra produttori, consorzi e istituzioni è fondamentale per garantire che il vino italiano continui a mantenere la sua reputazione e competitività a livello globale.

Redazione

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