La Sicilia, con il suo patrimonio vitivinicolo straordinario, si afferma come un punto di riferimento nel panorama enologico mondiale. L’isola, che vanta una storia millenaria, ha saputo intrecciare il vino, il cibo e il territorio in un racconto affascinante, continuamente in evoluzione. Recentemente, durante il convegno “La Cultura del vino in Sicilia: una storia millenaria che guarda al futuro”, tenutosi al Teatro Garibaldi di Modica, sono emerse riflessioni significative sul futuro del settore vinicolo siciliano. Questo evento, parte della manifestazione “Sicilia en Primeur” organizzata da Assovini Sicilia, ha fornito una piattaforma importante per discutere delle sfide economiche, politiche e sociali che l’isola deve affrontare.
Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha aperto i lavori evidenziando come l’associazionismo sia fondamentale per affrontare le sfide del settore. Ha sottolineato che, nonostante le difficoltà, la Sicilia sta trovando la propria strada attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale del vino. Ha affermato: “La prossima sfida non è solo mantenere alta la qualità della produzione vinicola, ma anche preservare il valore culturale del vino contro le dinamiche internazionali che tendono a criminalizzare la nostra tradizione”. Questo approccio richiede una visione strategica che integri sostenibilità, qualità e enoturismo.
Un aspetto cruciale emerso dal dibattito è il fattore vino nel contesto dell’enoturismo. Con la Sicilia sempre più riconosciuta come una delle principali destinazioni vinicole a livello mondiale, le cantine siciliane hanno investito risorse significative per sviluppare un’offerta enoturistica che va oltre la semplice degustazione. Dario Stefàno e Antonello Maruotti hanno presentato uno studio dell’Università Lumsa, evidenziando un modello dinamico che include:
Queste esperienze collaterali contribuiscono a una maggiore attrattiva per i turisti, rendendo l’enoturismo un motore fondamentale per l’economia dell’isola.
Durante il convegno, è emersa anche la questione della sostenibilità. Alessio Planeta, della Fondazione SOStain Sicilia, ha evidenziato il ruolo essenziale della sostenibilità ambientale ed economica nel futuro del vino siciliano. Progetti come “Honeybees and vineyard” e “Bottiglia leggera – CentoperCento Sicilia” dimostrano l’impegno del settore per ridurre l’impatto ambientale e promuovere pratiche sostenibili. La Fondazione, con oltre quaranta aziende associate, ha già raggiunto risultati significativi in termini di certificazione e riconoscimento internazionale.
Il Master of Wine Andrea Lonardi ha delineato dodici parole chiave, tutte iniziali “S”, che tracciano un percorso di crescita e sviluppo per la viticoltura siciliana. Tra queste, spiccano concetti come “scenario”, “sostenibile” e “strategia”, invitando a considerare il vino come un elemento culturale e sociale di grande valore.
In conclusione, il convegno ha rappresentato un’importante occasione di incontro tra le eccellenze locali, con la collaborazione tra Assovini Sicilia e La Sicilia di Ulisse, che ha curato la cena di chiusura, unendo vino e alta cucina siciliana. In questo contesto, la Sicilia del vino si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, trasformando le sfide in opportunità e puntando su un futuro che coniughi tradizione e innovazione, sostenibilità e qualità, comunità e internazionalizzazione.
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