La crisi che coinvolge Terre d’Oltrepò, la cooperativa vinicola più significativa dell’Oltrepò Pavese e della Lombardia, continua a suscitare preoccupazione tra produttori e cittadini. Nonostante le promesse di un piano di rilancio, presentato lo scorso anno, la situazione non è migliorata, anzi, sembra peggiorare. Con l’avvicinarsi della vendemmia, la cantina si trova a operare in un contesto di incertezza e instabilità, dopo che i consiglieri eletti per costituire il nuovo Consiglio di Amministrazione hanno rifiutato di accettare la carica. Questo è stato confermato in una nota dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi.
Le notizie trapelate nei giorni scorsi parlano di una situazione allarmante: pare che la cooperativa abbia a disposizione appena 12 euro dopo aver effettuato tutti i pagamenti necessari. Un dato che fa riflettere sull’attuale stato di crisi della cantina. Questi dettagli sono stati riportati dal quotidiano lombardo “Il Giorno”, che ha evidenziato l’emergenza finanziaria della cooperativa, che non sembra in grado di sostenere le operazioni necessarie per affrontare la vendemmia imminente, un evento cruciale per l’economia locale, che dipende in gran parte dalla produzione vinicola.
In questo contesto difficile, è intervenuto il vicepresidente del Senato, Gianmarco Centinaio, ex Ministro delle Politiche Agricole, che ha espresso la sua preoccupazione per la situazione critica di Terre d’Oltrepò. Centinaio, pavese di origine e profondamente legato alla sua terra, ha dichiarato: “La situazione attuale del gruppo Terre d’Oltrepò è tale che, a mio giudizio, solo un rapido commissariamento, affidato a una personalità esterna al territorio, potrà consentire ai soci produttori di mettere in sicurezza l’ormai prossima vendemmia.” Le sue parole evidenziano la gravità della situazione e la necessità di un intervento immediato.
Il vicepresidente ha aggiunto: “Mi auguro che il Governo agisca presto in questa direzione. È il momento che tutti prendano atto della condizione di crisi in corso, senza ricercare sotterfugi o soluzioni alternative di scarsa efficacia.” Queste affermazioni sottolineano la necessità di un approccio diretto e risolutivo, piuttosto che tentativi di tamponare la situazione con misure che potrebbero rivelarsi inefficaci.
Il richiamo al commissariamento non è da prendere alla leggera; Terre d’Oltrepò rappresenta una realtà vitale per l’economia locale, con:
La crisi di questa cooperativa non solo mette a rischio il lavoro degli agricoltori e dei produttori vinicoli, ma potrebbe avere ripercussioni significative sull’intero tessuto economico dell’Oltrepò Pavese, un’area che vanta 13.500 ettari di superfici vitate e che ha una lunga tradizione nella produzione di vini di qualità.
L’analisi di Gianmarco Centinaio è chiara: “Salviamo il salvabile per questa stagione, poi arriverà il momento di valutare con attenzione e senza alibi errori e responsabilità del gruppo dirigente, ciascuno per quanto di propria competenza.” Questa affermazione implica un’analisi approfondita delle scelte fatte in passato e delle responsabilità individuali, una fase fondamentale per garantire un futuro sostenibile alla cooperativa e ai suoi soci.
Centinaio ha anche sottolineato che le istituzioni possono svolgere un ruolo importante nel processo di risanamento, ma sempre nel rispetto dell’autonomia che caratterizza una società a capitale privato. La sua posizione è chiara: è fondamentale che le critiche verso chi rappresenta lo Stato non diventino un modo per distogliere l’attenzione dai problemi interni della cooperativa. “Criticare ora chi rappresenta lo Stato per questa situazione è inopportuno e ingiustificato e non aiuterà certo a superare le difficoltà,” ha concluso il senatore della Lega, esprimendo un desiderio di unità e collaborazione per affrontare la crisi.
La situazione di Terre d’Oltrepò rappresenta una sfida non solo per i produttori vinicoli, ma per l’intera comunità dell’Oltrepò Pavese. Con l’avvicinarsi della vendemmia, ogni giorno diventa cruciale, e la speranza è che le istituzioni e gli attori coinvolti possano trovare una soluzione efficace e tempestiva per evitare un ulteriore deterioramento della situazione. Le parole di Gianmarco Centinaio risuonano come un appello a tutti gli attori coinvolti: è il momento di agire, e di farlo in modo concertato e responsabile, per il bene di un settore che ha bisogno di sostegno e di una guida chiara per risollevarsi da questa crisi.
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