Cucina

Cosa bere con la frittura di pesce? I vini bianchi migliori da abbinarci

La frittura di pesce o semplicemente fritto misto di pesce, è uno dei piatti tipici della stagione estiva, in cui lo troviamo frequentemente sulle nostre tavole nelle più svariate interpretazioni a seconda della tipologia di pesce che si va a utilizzare.

Le varianti della frittura di pesce sono infinite, per cui è impossibile individuare i vini da abbinare a ogni singola preparazione, ma ci sono delle bottiglie che presentano caratteristiche tali da accompagnare alla perfezione ogni possibile variante.

In linea di massima, le etichette che andremo a presentare hanno un’aromaticità fruttata fine, elegante, delicata e non troppo invadente, in grado di supportare i profumi del pesce senza alterarli o coprirli.

Anche la struttura del vino non deve essere eccessiva, anzi. La frittura è un comunque considerato un piatto delicato, quindi vini troppo importanti rischierebbero di prevalere pericolosamente.

Infine, altra caratteristiche importanti è la freschezza e/o acidità e/o sapidità e/o freschezza, capaci di sgrassare e pulire il palato dalla grassezza della frittura di pesce.

Ecco dunque i 4 migliori vini da abbinare al fritto misto di pesce.

I migliori vini bianchi da abbinare al fritto misto di pesce

Il primo vino che consigliamo è il Falanghina del Sannio DOC di Feudi di San Gregorio, dal colore giallo paglierino e sentori floreali di ginestra che aprono l’ingresso al naso, poi caratterizzato da richiami di pesca gialla e agli agrumi.

L’assaggio è di buon equilibrio tra freschezza, frutto e sapidità, ottima la persistenza. Si sposa perfettamente con la cucina di mare tra cui il fritto misto di pesce e gli spaghetti alle vongole.

Foto | Unsplash @refaelbarquero – Vinamundi.it

Il secondo vino in abbinamento alla frittura di pesce è il Trebbiano d’Abruzzo Fonte a Monte di Berardino, contraddistinto dal suo colore paglierino con piccoli riflessi verdi, all’olfatto presenta intense note fruttate di pera, pesca frutti tropicali.

Al gusto è equilibrato, fresco e persistente al palato, di buona struttura. Trova un’incredibile armonia con la frittura di pesce, esaltandosi a vicenda e mettendo in luce le loro principali qualità.

Il terzo è il Colli di Luni Vermentino Bianco DOC Vigne Basse di Terenzuola dal colore giallo paglierino con riflessi dorati.

Al naso è piacevolmente delicato ed emergono sentori di fiori selvatici, note fruttate e cenni di miele. Al palato è fresco, sapido e di gradevole equilibrio. Ottimo in abbinamento alle preparazioni a base di pesce, si sposa particolarmente bene con le crudité.

Infine ve ne consigliamo il quarto: un blend di uve di vitigni tipici della Sicilia, l’Inzolia e il Catarratto, equamente distribuiti che danno vita al Principe di Corleone Bianco Alcamo Pollara.

Alla vista ha un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli e al naso arrivano le note aromatiche che avvolgono il naso da cui emergono tocchi di pera matura, pompelmo rosa e capperi.

Ha un’acidità invitante, sgrassante, e al palato risulta sottile e delicato, con un sorso da cui emerge una vena sapida. E’ un vino di tutto pasto che accompagna con classe piatti a base di pesce, frutti di mare e crostacei.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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