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Conti Capponi e la Linea 1524: alla scoperta del lato nascosto di Villa Calcinaia

Nel cuore della suggestiva Greve in Chianti, Villa Calcinaia si erge come un simbolo di storia e tradizione, legata indissolubilmente alla famiglia Capponi, una delle più antiche dinastie fiorentine. Dopo cinque secoli di presenza nella villa, i Conti Capponi hanno intrapreso un nuovo e audace capitolo con la creazione della Linea 1524, un’iniziativa che segna un’evoluzione nel panorama vinicolo della famiglia, focalizzandosi su un’identità distintiva per i vini che non rientrano nel disciplinare del Chianti Classico. Con questo nuovo brand, i vini non porteranno il nome di Villa Calcinaia, riservato ai prodotti DOCG, ma saranno firmati con il nome Conti Capponi.

Le radici storiche della famiglia Capponi

Il legame della famiglia Capponi con il mondo del vino risale al 1052, anno in cui è documentata la vendita di una loro vigna nel senese. Questo patrimonio viticolo è testimoniato da un documento ritrovato presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano, una delle più antiche istituzioni monastiche della regione. Oggi, l’azienda è guidata da Sebastiano Capponi, insieme ai fratelli Tessa e Niccolò, rappresentando la trentasettesima generazione di questa storica famiglia.

La Villa Calcinaia si estende su 31,5 ettari di vigneti, di cui 10 sono stati impiantati tra il 1959 e il 1975, con una densità media di 5.000 ceppi per ettaro. La produzione annuale si attesta poco sopra le 110.000 bottiglie, riflettendo l’impegno della famiglia per la qualità e l’autenticità. Oltre ai vigneti, la villa custodisce un vasto patrimonio agricolo: oltre 70 ettari di pascolo e foraggio, circa 100 ettari di bosco e 10 di oliveto, tutti elementi che contribuiscono alla biodiversità e al mantenimento dell’ecosistema locale.

La Linea 1524 e la sua ispirazione

La Linea 1524 trae ispirazione dalla figura di Luisa Vonwiller, bisnonna di Sebastiano Capponi. Luisa, nata nel 1864 in una famiglia svizzera di industriali e banchieri, ha saputo unire l’imprenditorialità dei Vonwiller con le radici agricole dei Capponi. La sua passione per la botanica, l’alpinismo e la fotografia riflette un animo curioso e anticonformista, che oggi si manifesta nei vini della Linea 1524, caratterizzati da un approccio sperimentale e profondamente legato al territorio, ma aperti all’innovazione.

Quattro vini compongono questa linea, ognuno dei quali rappresenta un’esplorazione delle varietà internazionali studiate e coltivate a Villa Calcinaia negli ultimi decenni. Questi vini, pur non rientrando nel disciplinare del Chianti Classico, condividono lo stesso terroir e propongono una lettura originale delle potenzialità enologiche della regione. L’estetica delle etichette, che richiamano la croce dell’Ordine di Santo Stefano, antico emblema della famiglia, insieme alla scelta della bottiglia borgognotta, sottolineano la volontà di posizionarsi in modo chiaro e distintivo nel mercato.

I vini della Linea 1524

  1. Spumante metodo classico: Ottenuto da sangiovese in purezza, proveniente dalle parcelle più fresche della tenuta. Le uve, raccolte nella prima decade di agosto, presentano una maturità aromatica che si traduce in un carattere giovanile e vibrante. La vinificazione prevede una pressatura soffice e una selezione esclusiva del mosto fiore, con una resa volutamente contenuta. Dopo un affinamento sui lieviti di ben 45 mesi, il vino si distingue per la finezza e persistenza delle bollicine, con profumi che spaziano da note di pasticceria a fragole di bosco e susine gialle.

  2. Tor Solis: Un chenin blanc toscano di rara intensità, coltivato a 720 metri di altitudine. Le uve sono vinificate in acciaio e affinate in clayver di ceramica, permettendo una micro-ossigenazione delicata. Alla vista, il vino si presenta brillante e con una tonalità paglierina vivace, mentre al naso si apre con note di lime e scorza di cedro, seguite da una mineralità quasi tagliente.

  3. Le Refie: Un blend bianco composto per il 90% da marsanne e viognier, con un saldo del 10% di gewürztraminer. Fermentato e affinato lentamente in acciaio, si distingue per eleganza e solarità, presentandosi con un naso di fiori d’arancio e ginestra. Il sorso è cremoso, ricco di aromi e sorretto da una freschezza citrina inattesa.

  4. Casarsa: Un Supertuscan in purezza da merlot, che racconta una storia affascinante legata a un errore agricolo del 1967. La vinificazione segue un protocollo rigoroso, con fermentazioni in vasche di cemento e affinamento in barrique. Le diverse annate di Casarsa, dal 1997 al 2019, testimoniano l’evoluzione del vino e la capacità della famiglia di adattarsi alle condizioni climatiche, mantenendo sempre una qualità elevata.

In questo contesto ricco di storia e innovazione, i Conti Capponi non solo celebrano il loro passato, ma si proiettano verso il futuro. La Linea 1524 rappresenta un nuovo modo di interpretare il vino e il legame indissolubile con il territorio. La loro visione continua a vivere attraverso i vini, che raccontano storie di passione, dedizione e un profondo rispetto per la tradizione vitivinicola toscana.

Redazione Vinamundi

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