Il piano “ColtivaItalia”, recentemente annunciato dal Governo Italiano, rappresenta un’importante iniziativa per dare un impulso significativo al settore agricolo nazionale. Con un imponente stanziamento di un miliardo di euro, distribuito tra il 2026 e il 2028, questo piano è progettato per rafforzare l’autonomia produttiva dell’agricoltura italiana, sostenendo in modo strutturale i settori strategici e valorizzando le filiere agroalimentari del Paese. Tuttavia, mentre il Governo esprime entusiasmo per questa iniziativa, Confeuro, una delle principali organizzazioni di rappresentanza del settore, ha sollevato perplessità, definendo l’intervento come “frammentario”.
Il cuore del progetto “ColtivaItalia” è quello di sostenere le produzioni nazionali strategiche per ridurre la dipendenza dalle importazioni. Tra i principali obiettivi vi sono:
Inoltre, il piano prevede un forte investimento nell’innovazione e nella ricerca, elementi indispensabili per un’agricoltura moderna e competitiva. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato che l’innovazione rappresenta una chiave fondamentale per il futuro dell’agricoltura italiana. Questo pacchetto di misure include anche un focus sulle semplificazioni burocratiche, mirando a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese agricole.
All’interno di “ColtivaItalia” è stata delineata anche la “Strategia per la Sovranità Alimentare”, con un finanziamento di 900 milioni di euro. Questo fondo sarà suddiviso in tre settori chiave:
Per garantire una maggiore stabilità dei prezzi e dei mercati, sono stati previsti 10 milioni di euro per i contratti di filiera del frumento, che includeranno crediti d’imposta variabili in base alla durata degli accordi. Inoltre, il piano prevede 150 milioni di euro per promuovere il ricambio generazionale in agricoltura, facilitando l’accesso al credito per giovani e imprenditrici agricole.
ISMEA, l’agenzia per le misure di sostegno all’agricoltura, si occuperà della gestione di questi 8.417 ettari da destinare a giovani agricoltori, consentendo l’assegnazione in comodato d’uso gratuito per dieci anni, con la possibilità di riscatto. Queste iniziative sono pensate per dare spazio a nuove generazioni di agricoltori, custodendo al contempo il patrimonio agricolo e ambientale del Paese.
Un aspetto cruciale del piano “ColtivaItalia” è l’attenzione rivolta alla ricerca e all’innovazione. Sono previsti 13,5 milioni di euro per rafforzare la digitalizzazione nel settore agricolo. Il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) assumerà 45 nuovi ricercatori e saranno supportate le aziende agricole sperimentali con investimenti in tecnologie avanzate come l’agromeccanica di precisione e l’intelligenza artificiale.
Da un lato, il Governo, attraverso il videomessaggio della Premier Meloni e le dichiarazioni del Ministro Lollobrigida, ha evidenziato l’importanza storica di questa iniziativa per l’agricoltura italiana. Dall’altro lato, Confeuro ha espresso le sue riserve, sottolineando che, nonostante l’investimento rappresenti una boccata d’ossigeno per il settore, il provvedimento appare ancora troppo frammentario. Secondo Andrea Tiso, presidente di Confeuro, sono necessarie misure strutturali e strategie a lungo termine per affrontare le sfide attuali e rafforzare il ruolo dei piccoli e medi produttori, che costituiscono il cuore pulsante dell’agricoltura italiana.
Queste critiche pongono in evidenza la necessità di un dialogo costruttivo tra le istituzioni e le organizzazioni agricole, per garantire che le misure adottate rispondano realmente alle esigenze del settore e contribuiscano a costruire un futuro più sostenibile e inclusivo per l’agricoltura italiana.
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