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Chiacchiere vendute a 100 euro al chilo, Iginio Massari risponde alle critiche

Iginio Massari ha annunciato un Carnevale indimenticabile presentando le sue celebri chiacchiere a 100 euro al chilo. Il prezzo ha suscitato indignazione nel pubblico e Massari ha difeso il valore del prodotto, sottolineando che sono un prodotto d’eccellenza

Iginio Massari ha proposto le sue chiacchiere a un prezzo che ha suscitato indignazione: 100 euro al chilo. La reazione del pubblico è stata immediata, scatenando un coro di critiche sui social e nei media. Ma quali sono le motivazioni dietro a questo prezzo e come risponde Massari alle accuse?

Massari, considerato uno dei massimi esperti del settore dolciario, ha affermato su Instagram: “Sarà un Carnevale che non dimenticherete mai”. Questo non è accaduto tanto per il dolce in sé, quanto per il clamore che ha generato. Offrire un prodotto così comune a un prezzo così alto ha sollevato interrogativi legittimi sul valore percepito e sull’appropriatezza di tale strategia commerciale.

Il maestro pasticcere ha risposto alle critiche chiarendo un concetto importante: “Le mie chiacchiere non sono care, ma costose“.

Massari: “Le mie chiacchiere sono perfette, leggere, salutari”

Il maestro ha affermato che le sue chiacchiere sono “perfette, leggere, salutari“, promettendo un’esperienza gustativa che supera di gran lunga quella delle versioni industriali. Nonostante il prezzo elevato, Massari ha difeso la sua pasticceria, sottolineando che il costo di 100 euro al chilo non è una novità: è lo stesso applicato anche nell’anno precedente, senza suscitare polemiche. Questo solleva un’altra questione: è giusto giudicare un prodotto in base al suo prezzo senza considerare la qualità e l’arte che ci stanno dietro?

Il mercato delle chiacchiere ha visto una crescita significativa, con un fatturato che si attesta intorno ai seicento milioni di euro e un incremento del 20% negli ultimi due anni. Tuttavia, un’indagine di Altroconsumo ha rivelato che i prezzi medi delle chiacchiere sono aumentati del 5% rispetto al 2024, attestandosi tra i 20 e i 60 euro al chilo. Qui si evidenzia un aspetto importante: la differenza tra chiacchiere industriali e quelle artigianali. Le prime, prodotte in massa, sono generalmente più economiche e accessibili, mentre le seconde possono giustificare prezzi più elevati grazie all’uso di ingredienti di alta qualità e alla lavorazione artigianale.

In un contesto di crescente inflazione e rincari delle materie prime, il prezzo delle chiacchiere di alta pasticceria si inserisce in un discorso più ampio. La domanda che emerge è se il pubblico sia disposto a riconoscere il valore di un prodotto di eccellenza, paragonabile a un abito griffato, e se la notorietà di chi lo produce influisca sulla percezione del prezzo. Massari, con la sua reputazione consolidata, riesce a posizionare le sue creazioni in una fascia di mercato decisamente elevata, ma questo non è esente da critiche.

Redazione

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