La sfemminellatura, la spollonatura, la scacchiatura o ancora la cimatura. Cosa significano queste parole? Scopriamo in cosa consistono tali termini e quanto siano fondamentali per la corretta gestione di un vitigno.
Sono definite femminelle i nuovi germogli che derivano delle gemme pronte, e come si desume dalla sua definizione, la sfemminellatura consiste proprio nel taglio di questa parte della vite. Tale procedimento fa così che la crescita della pianta avvenga in maniera più sana e senza ulteriori problematiche. La sfemminellatura avviene solamente a fine maggio e inizio giugno, e torna utile anche per favorire ulteriormente l’arrivo di luce e aria alla vite. La sfemminellatura può essere effettuata tramite l’uso di un paio di forbici, in modo da non risultare eccessivamente invasiva per la pianta, e soprattutto per non arrecare danni al germoglio.
Altra operazione fondamentale per una crescita sana della vite, quando sul legno vecchio crescono dei germogli definiti appunto polloni, è quella della spollonatura, fondamentale da fare quando i germogli sono ancora di piccole dimensioni, quindi di grandezza compresa tra i quindici e venti centimetri, in modo da poter rimuoverli anche manualmente senza l’ausilio di macchinari.
Dopo aver effettuato la spollonatura si può passare alla successiva operazione, ovvero la scacchiatura, ma in cosa consiste questa pratica? Fondamentalmente nell’eliminare i germogli sterili o inutili per la successiva potatura, in questo modo il vigneto risulterà più regolare e meglio esposto ai raggi del sole oltre a permettere una migliore crescita e qualità dell’uva.
Prima della vendemmia è assolutamente necessario procedere con la defogliazione, ovvero l’eliminazione delle foglie che coprono i grappoli. Le foglie vengono eliminate perché non più utili nel processo di maturazione dell’uva, quindi vanno soppresse. Operazione particolarmente utile nelle aree più fredde e a coltivazione prevalentemente a bacca rossa, perché in zone troppo calde il rischio di insolazione ai grappoli, una volta effettuata la defogliazione, aumenta.
Lo scopo principale della cimatura dei tralci, ossia il taglio dei tralci in eccesso, è principalmente quello di contenere la dimensione dei germogli e lo sviluppo della chioma. Una pratica che potrebbe essere effettuata anche più volte durante l’anno.
Grazie a un sistema di pali, e spesso utilizzando delle legatrici elettriche che rilasciano un filo di ferro, il frutto viene legato su un filo posto in orizzontale, anche in caso per aiutare la maturazione del prodotto, facilitando lo sviluppo dei germogli.
Con diradamento dei grappoli si intende l’eliminazione di grappoli tagliati e lasciati a terra, facendo sì che la pianta concentri le proprie risorse su meno grappoli. In questo modo l’uva potrà raggiungere una maturazione uniforme e una migliore qualità.
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